Prezzi al consumo, in leggero calo rispetto al 2019
Nel mese di maggio 2020 l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (NIC), al lordo dei tabacchi, registra una diminuzione dello 0,1% sia su base mensile sia su base annua (la variazione tendenziale era nulla nel mese precedente). La flessione tendenziale dell’indice generale dei prezzi al consumo è imputabile prevalentemente alla dinamica dei prezzi dei Beni energetici non regolamentati, che accentuano il loro calo (da -7,6% a -12,2%). L’inflazione di fondo, al netto degli energetici e degli alimentari freschi, e quella al netto dei soli beni energetici registrano una lieve accelerazione rispettivamente da +0,8% a +0,9% e da +1,0% a +1,1%. Anche la flessione congiunturale dell’indice generale è dovuta per lo più alla diminuzione dei prezzi dei Beni energetici non regolamentati (-4,2%), solo in parte compensata dall’aumento dei prezzi dei prezzi dei Beni alimentari (+0,7%). L’inflazione acquisita per il 2020 è pari a zero per l’indice generale e a +0,7% per la componente di fondo. I prezzi dei Beni alimentari, per la cura della casa e della persona accelerano di poco la crescita da +2,5% a +2,6% mentre quelli dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto registrano una variazione tendenziale nulla (da +0,8% di aprile). Secondo le stime preliminari, l’indice armonizzato dei prezzi al consumo (IPCA) è in diminuzione dello 0,2% sia su base mensile sia su base annua (da +0,1% del mese precedente). A maggio, l’inflazione in Italia torna negativa per la prima volta da ottobre 2016, quando la flessione arrivò a -0,2%).
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