Alitalia, un caso difficile e i soldi pubblici persi
E’ recente l’individuazione del nuovo management di Alitalia per realizzare un piano industriale e mettere la compagnia in condizioni di stare sul mercato, senza essere sostenuta economicamente dal governo. Ma al di là degli intenti, sembra che diversamente dalla nazionalizzazione, non ci sarebbero particolari alternative, visto che garantirebbe ulteriori 3 miliardi di euro. Invece in Germania, la ristrutturazione di Lufthansa, colpita duramente dal lockdown e costretta a fermare i voli in tutto il mondo ha avuto un piano di salvataggio in tempi da record. La compagnia, che ha annunciato 22mila esuberi, ha avuto 9 miliardi di euro dal governo tedesco per il programma di ristrutturazione. Il piano di salvataggio, ha permesso alla compagnia di stabilizzare i conti nel medio periodo, permettendogli di definire operativamente un programma che garantisca risorse sufficienti al rimborso integrale di prestiti e sovvenzioni pubbliche possibilmente in tempi rapidi, per evitare un ulteriore aumento degli oneri finanziari. Un sacrificio che coinvolge tutti, la leadership calerà del 20% riguardo al management e il personale amministrativo sarà ridotto di 1.000 posizioni. Confermata anche la riduzione della flotta di 100 aeromobili e lo stop all’operatività di Germanwings oltre che il processo di costituzione di Lufthansa Airline come corporate entity separata. Una differenza rispetto ad Alitalia, che rende l’intervento statale decisamente utile a uno sviluppo in nome della produttività.
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