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Immagine del redattoreLuca Baj

Brooks Brothers, chiude una storia lunga 202 anni

Quando Henry Sand Brooks fondò l’azienda la impostò su un principio guida, cioè quello di produrre solo merce della miglior fattura, venderla a un giusto prezzo e trattare con persone in grado di apprezzare tale merce. Era un sarto e sapeva il significato di qualità in quel settore, quando appena quarantacinquenne, il 7 aprile 1818 aprì H. & D. H. Brooks & Co. a Manhattan. L’azienda fu ereditata nel 1833 dai suoi quattro figli, Elisha, Daniel, Edward e John e nel 1850 la rinominarono Brooks Brothers, imprimendo nel mondo un vero e proprio marchio, diventato la più antica catena di abbigliamento statunitense. Un brand diventato forte nel tempo fino a vestire diversi personaggi famosi e trentasette presidenti americani. E’ sua l’idea della camicia button down nel 1896, riprendendo l’idea dalle divise dei giocatori britannici di polo. L’ultimo membro della famiglia Brooks a capo dell’azienda fu Winthrop Holly Brooks, che la gestì dal 1935 fino alla sua vendita nel 1946, quando la società fu acquisita dalla Julius Garfinckel & Co, una famosa catena di grandi magazzini di Washington. Nel tempo cambiano i proprietari e nel 2001 il brand viene acquisito da RBA diventato poi The Brooks Brothers Group, di proprietà del Claudio del Vecchio (figlio del fondatore della Luxottica Leonardo del Vecchio) per 225 milioni di dollari in contanti. Attualmente Brooks Brothers conta circa 300 negozi nel mondo ma già in questo mese potrebbe fare ricorso al Chapter 11, la legge fallimentare statunitense come l’amministrazione straordinaria italiana.

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