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Immagine del redattoreLuca Baj

Borsa ed Economia, non sempre c’è il nesso

L’andamento dei mercati azionari e quello dell’economia non hanno sempre un rapporto diretto. Negli ultimi mesi, mentre il Pil di molti paesi del mondo crollava, la disoccupazione aumentava, le attività chiudevano, i principali indici azionari crescevano rapidamente. Dietro agli andamenti dell’economia e dei mercati azionari ci sono meccanismi molto complessi e per capirne la differenza bisogna fare alcune precisazioni. Con economia si fa riferimento a cose reali (per esempio il prodotto interno lordo, gli indici di disoccupazione, l’inflazione, i consumi, gli stipendi, etc.), se questa va male, si perdono posti di lavoro e diminuiscono i consumi. I mercati azionari, invece, sono in qualche modo qualcosa di più astratto. La vendita di azioni serve per far raccogliere capitali alle società da investire per crescere e diventare più efficienti e permette all’investitore di avere la possibilità di partecipare agli utili di quella società. E qui si rileva una prima differenza, in quanto spesso il mercato azionario guarda in avanti, al futuro, mentre l’economia guarda al passato. Sulla Borsa, gli analisti finanziari fanno previsioni e valutazioni sull’andamento. In effetti, a definire il mercato delle azioni sono le aspettative su come le cose andranno in futuro. Le aspettative e le analisi sul futuro hanno un rapporto con quello che succede nel mondo, e cercano di tenere in considerazione più fattori possibili. Basandosi su analisi e previsioni, quindi, il mercato azionario può prendere direzioni diverse da quelle che ci si aspetterebbe guardando i dati economici. La ripresa del mercato azionario degli ultimi mesi, tenendo conto di queste prima cose, è quindi in qualche modo spiegabile. Alcuni analisti credono che in futuro le economie del mondo si riprenderanno e sono quindi disposti a scommettere e investire oggi, comprando oggi per vendere più avanti e realizzare un guadagno. Queste considerazioni tuttavia non spiegano tutto quello che sta succedendo ma sono di solito degli indici che riassumono l’andamento globale delle cose. L’indice principale è lo S&P 500, quello della più importante borsa del mondo, Wall Street, che misura l’andamento delle 500 società statunitensi con il più alto valore in borsa. Per cui, il fatto che lo S&P 500 cresca non significa quindi che crescano tutte le società quotate. Le immissioni di grandi capitali da parte delle banche centrali e i sussidi e gli aiuti introdotti dai governi hanno creato un certo ottimismo sul futuro, che si è tradotto nel brevissimo periodo in grandi crescite dei mercati azionari. Tra l’altro,i danni profondi causati alle economie del mondo dalla pandemia, potrebbero diventare più evidenti, quando verranno meno parte degli aiuti che sono stati introdotti. Chi si occupa di investimenti in Borsa ripete spesso che non bisogna decidere cosa fare in base a come va l’economia anche se non significa che le due aree non abbiano niente in comune. Un’efficace similitudine usata dall’autore e investitore statunitense Joshua Brown è pensare a mercati ed economia come a una persona che attraversa un parco con un cane al guinzaglio. Durante la passeggiata la persona tenderà a camminare lungo una linea retta da una parte all’altra del parco, mentre il cane le correrà intorno disordinatamente, fermandosi ad annusare e abbaiando ad altri cani. Sia la persona che il cane vanno nella stessa direzione, ma mentre la persona (l’economia) lo farà seguendo un percorso tutto sommato prevedibile, il cane (i mercati) lo farà in modo molto più movimentato.

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