Industria e Costruzioni, prezzi sostanzialmente stabili
A settembre, i prezzi alla produzione dell’industria risultano in aumento dello 0,1% su base mensile e in diminuzione del 3,1% su base annua. Sul mercato interno i prezzi alla produzione dell’industria registrano un incremento congiunturale dello 0,3% e un calo tendenziale del 3,8%. Al netto del comparto energetico, i prezzi aumentano dello 0,1% su base mensile, mentre la loro variazione tendenziale è nulla. Sul mercato estero i prezzi non variano su base mensile (0,0% per l’area euro, -0,1% per l’area non euro) e segnano una flessione tendenziale meno accentuata rispetto a quella sul mercato interno (-1,1%; -0,9% per l’area euro, -1,3% per l’area non euro). Nel trimestre luglio-settembre 2020, rispetto al precedente, i prezzi alla produzione dell’industria registrano un aumento dell’1,3%, dovuto soprattutto all’incremento dei prezzi sul mercato interno (+2,0%), mentre quello sul mercato estero è molto contenuto (+0,1%). Nel mese di settembre 2020, fra le attività manifatturiere, gli aumenti tendenziali più elevati interessano i seguenti settori: computer e prodotti di elettronica e ottica (+2,9% area non euro), altre industrie manifatturiere, riparazione e installazione di macchine e apparecchiature (+0,7% mercato interno, +1,0% area euro, +2,3% area non euro), mezzi di trasporto (+1,2% area euro, +1,0% area non euro), macchinari e attrezzature (+0,7% mercato interno, +0,8% area euro) e industrie tessili, abbigliamento, pelli e accessori (+0,8% mercato interno). Le flessioni più ampie, su tutti e tre i mercati di riferimento, si registrano per coke e prodotti petroliferi raffinati (-21,4% mercato interno, -6,1% area euro, -24,2% area non euro). Inoltre a settembre, i prezzi alla produzione delle costruzioni per “Edifici residenziali e non residenziali” aumentano dello 0,3% su base mensile e dello 0,7% su base annua. I prezzi di “Strade e Ferrovie” crescono dello 0,3% in termini congiunturali e dello 0,5% in termini tendenziali. Come ad agosto, i prezzi alla produzione dell’industria registrano un incremento congiunturale modesto, dovuto in particolare all’ulteriore rialzo su base mensile dei prezzi dei beni di consumo non durevoli sul mercato interno. Su base annua, la flessione si amplia per effetto soprattutto del maggiore calo tendenziale dei prezzi dei prodotti energetici e dei beni intermedi sul mercato estero, solo in parte contrastato da una più sostenuta crescita dei prezzi dei beni di consumo non durevoli sul mercato interno. Per le costruzioni, i prezzi registrano incrementi congiunturali di pari entità per edifici e strade; positive e più sostenute le dinamiche tendenziali. I Paesi che costituiscono l’area euro sono: Austria, Belgio, Cipro, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Malta, Paesi Bassi, Portogallo, Slovacchia, Slovenia, Spagna; mentre i Paesi che costituiscono l’area non euro(non adottano ancora l’euro ma fanno parte dell’Unione europea) sono: Bulgaria, Croazia, Danimarca, Polonia, Repubblica ceca, Romania, Svezia, Ungheria. Sono esclusi Andorra, Città del Vaticano, Principato di Monaco e San Marino, che usano l’euro come moneta ufficiale ma non sono ufficialmente membri dell’Unione Europea. Per finire, i beni di consumo durevoli includono la fabbricazione di apparecchi per uso domestico, mobili, motocicli, apparecchi per la riproduzione del suono e dell’immagine; ibeni di consumo non durevolila produzione, lavorazione e conservazione di prodotti alimentari e bevande, industrie tessili, prodotti farmaceutici.
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