Economia italiana, continua a crescere ma ripresa lenta
Dopo il crollo di marzo e aprile l’economia mondiale ha iniziato a mostrare segnali di progressivo miglioramento. Il commercio internazionale di merci in volume, che nel secondo trimestre è diminuito del 12,5%, a giugno ha registrato un rimbalzo significativo e diffuso tra i paesi. La caduta del Pil italiano del secondo trimestre è associata a estesi segnali di ripresa emersi, da maggio, per la produzione industriale e da giugno per i nuovi ordinativi della manifattura e per le esportazioni che hanno riportato forti incrementi sia verso i mercati Ue sia verso quelli extra-Ue, interessando tutte le principali categorie di beni. A luglio, le stime preliminari sui flussi commerciali con i paesi extra-Ue indicano la prosecuzione della fase di risalita delle vendite all’estero mentre ad agosto il clima di fiducia delle imprese ha confermato i segnali positivi la cui diffusione coinvolge quasi tutti i settori anche se con intensità diverse. A luglio, si sono registrati i primi segnali di recupero anche per l’occupazione accompagnati da una intensificazione della ripresa delle ore lavorate pro capite. Ad agosto, si è ampliata la tendenza alla flessione dei livelli dei prezzi al consumo, ancora condizionati dalla caduta tendenziale delle quotazioni dei prodotti energetici. Il calo registrato del Pil è stato condizionato negativamente sia dalla domanda interna (-9,5%) sia da quella estera netta (-2,4%), dovuta da una riduzione congiunturale delle esportazioni maggiore di quella delle importazioni (rispettivamente -26,4% e -20,5%). La caduta della domanda interna è stata determinata dalla marcata riduzione dei consumi (-8,7%), condizionati dalla contrazione di acquisti di beni durevoli (-21,4%) e servizi (-15,8%), e degli investimenti (-14,9%), con significative riduzioni diffuse tra le tipologie a eccezione di quelli in proprietà intellettuale (-0,9%). Tra aprile e giugno, il valore aggiunto è caduto in tutti i settori: -22% nelle costruzioni, -19,8% nell’industria e -11,0% nei servizi. Alla marcata contrazione di aprile è seguita una ripresa a maggio e giugno quando la produzione industriale, gli ordinativi della manifattura e le vendite al dettaglio hanno mostrato segnali positivi. A giugno, anche il commercio estero ha confermato segnali di vivacità: le vendite all’estero sono aumentate del 14,4% su base congiunturale (+35,2% a maggio), riportando incrementi sia verso i mercati Ue (+13,3%) sia verso quelli extra-Ue (+15,6%) in tutte le principali categorie di beni, in particolare quelli strumentali e intermedi (+23,6 e 10,2%). Anche le importazioni hanno mostrato un miglioramento (+16,1% da +6,1% a maggio), grazie all’aumento degli acquisti provenienti dai paesi extra-Ue con una crescita diffusa tra le principali tipologie di beni. La fiducia dei consumatori, ad agosto è, invece, ancora inferiore ai livelli di febbraio (rispettivamente 84,8 e 132,6), ancora condizionata dall’evoluzione dell’emergenza sanitaria e dalla crescita della disoccupazione, salita a livelli record (10,2%).
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