AI: indaga l'antitrust USA
Le autorità antitrust degli Stati Uniti hanno sviluppato un piano per investigare i giganti dell'intelligenza artificiale: Microsoft, OpenAI e Nvidia. Secondo il New York Times, il Dipartimento di Giustizia americano ha raggiunto un accordo con la Commissione Federale per il Commercio (FTC) per delineare i rispettivi ruoli in questa complessa indagine. In base all'accordo, il Dipartimento di Giustizia guiderà l'indagine su Nvidia, mentre la FTC si occuperà di OpenAI e Microsoft. Questo accordo riflette l'attenzione crescente delle autorità antitrust sul rapido sviluppo dell'intelligenza artificiale generativa.
Prima di avviare le indagini antimonopolio contro altre grandi aziende tecnologiche nel 2019, le autorità antitrust hanno stabilito accordi simili. Negli ultimi mesi, le autorità statunitensi hanno iniziato a esaminare più da vicino un settore che, pur essendo strategico per la competizione globale nel digitale, potrebbe sfuggire al controllo. La FTC ha avviato un'indagine su OpenAI a luglio, riguardante l'estrazione dei dati e il possibile danno ai consumatori, mentre a gennaio è stata lanciata un'indagine sulle partnership tra aziende, inclusa quella tra Microsoft e OpenAI, e tra Google e Amazon in Anthropic.
A differenza dell'approccio europeo, che ha recentemente introdotto una regolamentazione sull'intelligenza artificiale, gli Stati Uniti non hanno ancora adottato iniziative legislative specifiche per limitare le azioni delle compagnie nel settore. Nvidia, OpenAI e Microsoft sono considerati i principali vincitori della prima fase del boom dell'intelligenza artificiale. Microsoft e Nvidia, entrambe con una capitalizzazione di mercato di oltre 3 mila miliardi di dollari, sono leader in questo settore. Nvidia, in particolare, è nel mirino per la sua posizione dominante nel mercato delle GPU, cruciali per l'addestramento dell'IA.
Microsoft ha integrato la tecnologia di OpenAI nei suoi prodotti, come il motore di ricerca Bing. Il New York Times ha citato in giudizio OpenAI e Microsoft per presunta violazione del copyright sui contenuti delle notizie utilizzati dai sistemi di intelligenza artificiale. Questa situazione mette in evidenza le preoccupazioni del settore riguardo alla necessità di utilizzare processori Nvidia, creando un ambiente chiuso per i clienti.
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