Banche, a rischio la riorganizzazione di Carige
Le perdite del 2020 creano problemi a Banca Carige tra cui frenare l’interesse del socio Cassa centrale banca (Ccb), socio di minoranza all’8,34% e interessato a rilevare l’80% dal Fondo interbancario di tutela dei depositi (Fitd). Ccb aveva sottoscritto con lo stesso Fondo (alimentato dai contributi delle banche italiane), un accordo diviso due fasi. La prima fase riguardava l’aumento di capitale da 700 milioni di Carige in cui Ccb ha messo i 63 milioni di euro per ottenere la quota attuale (8,34%) dell’istituto di credito all’epoca ancora in amministrazione straordinaria, mentre Fitd, aveva investito circa 615 milioni (80%). La seconda fase con la sottoscrizione di un contratto di opzione di acquisto (call) che Ccb avrebbe esercitato dal 1 luglio 2020 ed entro il 31 dicembre 2021. La situazione però non essendo rosea per i conti, fa rischiare di far abbandonare la trattativa intavolata da Ccb, causato soprattutto dalla perdita netta di 185,3 milioni e superiore alle previsioni del piano strategico elaborate nel luglio 2019 dai commissari straordinari, che per l’intero 2020 delineavano una perdita di 78 milioni. Invece, Ccb ha annunciato per il 2020 utili netti consolidati di 245 milioni, rispetto ai 225 milioni del 2019.
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