Carbon Capture: qual è il ruolo di questa tecnologia nella transizione ecologica?
La Carbon Capture and Storage (CCS) è una tecnologia che prevede la cattura della CO2 emessa da grandi impianti e il suo stoccaggio in formazioni geologiche profonde, impedendone il rilascio nell’atmosfera. Pur non essendo sufficiente da sola per la decarbonizzazione, viene riconosciuta da molti governi come un elemento chiave nei loro piani climatici, soprattutto per settori difficili da decarbonizzare come quello del cemento e dell'acciaio.
L'Agenzia Internazionale dell'Energia sottolinea che la riduzione della produzione e dell'uso di combustibili fossili e l'incremento delle energie rinnovabili restano le vie prioritarie per la decarbonizzazione. Tuttavia, CCS può giocare un ruolo prezioso nel raggiungimento degli obiettivi climatici al 2050. Per mantenere l’aumento della temperatura terrestre entro 1,5 °C, sarebbe necessario catturare 29 miliardi di tonnellate metriche di CO2 entro il 2050, una quantità ritenuta inconcepibile.
Attualmente, la capacità globale di cattura della CO2 è destinata ad aumentare di quasi sette volte entro il 2030. Oltre la metà della capacità operativa di cattura si trova in Nord America, con l’Europa che rappresenta circa il 5%. Tuttavia, con gli investimenti dell'UE, questa percentuale è destinata a crescere al 27% entro il 2030.
In Italia, il progetto Ravenna CCS, realizzato da Eni e Snam, mira a creare uno dei più grandi siti di stoccaggio di CO2 al mondo, contribuendo significativamente agli sforzi globali di decarbonizzazione e sottolineando il ruolo primario dell'Italia in questo ambito.
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