Come i piccoli commercianti sopravvivono al Covid e Amazon
Milano, 20 maggio 2021 – C’è l’attimo in cui chiudi la saracinesca e pensi che non la riaprirai mai più. E poi c’è l’attimo in cui ritrovi lo spirito imprenditoriale, quello che non si arrende mai e trova sempre una soluzione alternativa, un’idea per proseguire.
È la primavera commerciale delle piccole e medie imprese che negli ultimi anni sono state letteralmente flagellate, prima dalla concorrenza impari di Amazon e poi dalla recente pandemia.
Il calo degli ordini e degli acquisti, le chiusure forzate e la recessione generale hanno purtroppo inginocchiato migliaia di PMI che non sono più riuscite a riprendere la propria attività.
Ma, soprattutto nelle grandi città, la ripresa si sta rivelando ancora maggiore rispetto alle previsioni, grazie all’utilizzo di sofisticate reti di spedizione che mantengono invariato il prodotto di origine preservando artigianato, eccellenze nostrane e manodopera locale, migliorando al tempo stesso le modalità di consegna che, quasi sempre, avvengono nel giro di un’ora.
Non è una cosa da poco: Amazon, in condizioni ottimali, consegna in 24 ore ma ci sono numerosi prodotti come ad esempio le brioches fresche per la colazione, che non possono certamente attendere il giorno successivo e vanno recapitate a domicilio in un tempo minimale.
E’ il caso di Starbucks che, a Milano, recapita a domicilio colazioni personalizzate. Ma in prima linea ci sono ad esempio le cartucce e i ricambi per la stampante, il toner e le piccole emergenze ufficio che spesso rischiano di fermare completamente un’attività per la mancanza di una semplice risorsa, un documento o un piccolo oggetto.
E poi ancora il settore delle chiavi e serrature che per varie ragioni richiede una tempistica di fornitura quasi immediata e, per le stesse ragioni, materiale elettrico, edile, ricambi e prodotti per l’idraulica e tutto quello che può essere strettamente necessario per le riparazioni urgenti.
Tutto questo è reso possibile dalle convenzioni che gli artigiani, i piccoli commercianti, gli esercenti e le imprese, concordano con le agenzie specializzate nella consegna a domicilio.
Una volta li chiamavano Pony Express e portavano più genericamente solamente buste e documenti in giro per la città. Oggi, sotto il nome di Jet Post che sta a sottolineare l’estrema rapidità, questi fattorini velocissimi e digitalizzati della nuova era, ritirano e consegnano soprattutto le piccole merci che devono essere trasportate immediatamente dal venditore al destinatario.
La tecnologia telematica e le reti GPS consentono una gestione delle corse perfettamente ottimizzata, per minimizzare i tempi e migliorare il servizio.
Mario Di Filippo, titolare della Jet Post srl di Milano, conosce perfettamente questo settore da più di 40 anni e illustra così il quadro di una situazione che sembrava disperata:
“Temevo proprio che fosse giunto il momento di chiudere con estremo sacrificio la mia attività, le norme sempre più restrittive e il calo generalizzato del lavoro non davano molte prospettive.
Poi ho iniziato a studiare un servizio sempre più elasticamente vicino al cliente, per permettergli di respirare in un momento così difficile, proponendo un servizio di consegna a domicilio alternativo a quello di Amazon, che garantisca anche ai piccoli negozianti ed imprenditori di non essere schiacciati dal monopolio”, spiega Di Filippo.
“Nell’ultimo anno abbiamo recapitato un pò di tutto, dalle torte per compleanni e cerimonie, al vino per eventi speciali, moltissimi prodotti farmaceutici, libri da leggere e libri giuridici, libri ecclesiastici per le parrocchie, capi d’abbigliamento, borse, profumi e cosmetici.
Tra i nostri clienti L’Oreal e Vichy, Porsche e Alfa Romeo, ma soprattutto quei piccoli commercianti o artigiani che sono riusciti, grazie alla nostra sinergia, a riprendere al meglio la propria attività incrementando le vendite e migliorando la gestione del proprio tempo.
Permettiamo infatti al piccolo artigiano professionista del suo lavoro, di affrontare l’emergenza lavorativa senza interrompere l’attività, anche durante i periodi di lock-down totale. Lui ottimizza il suo lavoro, dedicandosi e concentrandosi solo sulla propria professionalità, evitando di disperdere tempo e energie per le mansioni di ritiro e consegna, spesso tra luoghi lontani”, conclude Mario Di Filippo.
Anche nel mondo dei social, migliaia di persone già si prodigano per consigliare acquisti nei negozi anziché riferirsi ad Amazon, per garantire una economia decentrata dall’unico colosso. Numerosi forum e gruppi di consumo stanno riconvertendo le aree dei micromercati in una direzione nostrana, a tutela non solo del Made in Italy ma anche e soprattutto della professionalità e dell’imprenditoria Italiana.
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