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Immagine del redattoreLuca Brivio

Confindustria: le aspettative per il 2024

L'industria italiana, che ha visto un fine anno con buoni segnali, riparte nel 2024 in una situazione meno incoraggiante. Così ha sottolineato il rapporto di Centro Studi Confindustria, pubblicato il 19 gennaio.

Infatti gli indici macroeconomici, in Italia, sono più incoraggianti che in Europa. Prima fra tutti è l'inflazione, che è più bassa in Italia che nel resto d'Europa: mentre il nostro paese si posiziona a +0,6% annuo, dallo 0,7% di novembre, ben al di sotto del 2% richiesto dalla BCE, nel resto d'Europa i dati sull'inflazione sono meno incoraggianti a causa della crisi in Yemen: la Germania risale a 3,8% dal +2,3% del mese precedente, e la Francia a +4,1% da +3,9 per cento, entrambi di molto superiori agli obiettivi comunitari. Questi aumenti, registrati anche in altri paesi, hanno portato l'indice dell'eurozona a 2,9% da 2,4%, allontanando speranze di tagli dei tassi d'interesse, anche se il mercato resta fiducioso.

Per il 2024, tuttavia, le prospettive non sono rassicuranti: e metà gennaio il traffico di navi nel Mar Rosso si è più che dimezzato, il 90% del volume degli scambi avviene via mare, il 12% transitava per Suez. Per l’Italia il 54% degli scambi è via nave, di cui il 40% tramite Suez. Più il blocco sarà prolungato, maggiori saranno gli effetti negativi sul commercio estero italiano e globale.

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