Crisi di impresa: regolamentare i compensi dei commissari
Uno degli aspetti controversi introdotti dal nuovo coside sulla crisi d’impresa è sicuramente il compenso per i commissari straordinari e giudiziali e membri dei comitati di sorveglianza delle procedure di amministrazione straordinaria delle grandi imprese in stato di insolvenza. Con un decreto firmato dal ministro dello Sviluppo Giancarlo Giorgetti e controfirmato dal ministro per l’Economia Daniele Franco è partito un processo di riforma della normativa che disciplina questo tipo di incarichi: compensi con una percentuale legata ai risultati e all’occupazione ed acconti solo dopo due anni e mezzo di incarico. E al massimo per la metà dell’importo. La riforma ha l’obiettivo di ridurre i costi dei compensi corrisposti ai commissari e ai membri dei comitati di sorveglianza, prevedendo uno stringente legame con una serie di risultati. In opartiucolare, i commissari, per ottenere un acconto dovrà aver svolto almeno 36 mesi di incarico e non potrà comunqye essere superiore al 50%. Il decreto contenenrte la riforma è ora fermo alla corte del conti per la registrazione e, così come dichiarato dal ministrro Giorgetti, “rientra nel quadro dell’iniziative già avviate dal ministro Giorgetti per rendere più efficiente e trasparente la gestione delle amministrazioni straordinarie, nell’ambito delle quali è stata già modificata la direttiva che disciplina i criteri e le modalità per la nomina degli organi commissariali che ha anche l’obiettivo di garantire una maggiore rotazione nel conferimento degli incarichi”
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