Cybersecurity e società quotate
Sec, Esma e Consob a confronto sulla disciplina di trasparenza Ciocca: valutare se la resilienza agli attacchi hacker debba entrare nella reportistica periodica L’Autorità Usa per una comunicazione obbligatoria e non discrezionale Il punto oggi e domani all’Università Cattolica.
Le società quotate in Borsa dovrebbero prepararsi ad includere le informazioni sulla cybersecurity nella rendicontazione periodica obbligatoria resa al mercato, perché gli investitori hanno interesse a sapere quanto l’impresa in cui investono i propri soldi sia robusta o vulnerabile rispetto al rischio di attacchi hacker.
È questa la posizione espressa da Luna Bloom della Sec (Securities and Exchange Commission), l’autorità di regolamentazione e di vigilanza sui mercati finanziari degli Stati Uniti, intervenendo al convegno “Cybersecurity, market disclosure & industry” in corso oggi e domani all’Università Cattolica del Sacro Cuore.
I rischi cyber sono in crescita e hanno subito un’accelerazione a seguito della digitalizzazione dell’economia e della finanza, con forti impatti operativi, legali e reputazionali sulle società quotate, ha osservato Bloom. È cruciale dotarsi di regole stringenti e di competenze nei CdA delle quotate, ha aggiunto Bloom, secondo cui la trasparenza in materia di cybersecurity deve essere obbligatoria e non discrezionale.
“Il rischio cyber ha un potenziale impatto sistemico”, ha osservato Paolo Ciocca, Commissario Consob. “La questione non è se dare l’informazione, ma quando darla, come darla e cosa dire al mercato. Questo pone un onere a carico dei CdA”.
“Una divulgazione di informazioni sulla cybersecurity, coerente, comparabile e orientata alle decisioni, metterebbe gli investitori – ha commentato Elena Beccalli, preside della Facoltà di Scienze bancarie, finanziarie e assicurative della Cattolica - in una posizione migliore per comprendere rischi e incidenti”.
“La pandemia, la guerra in Ucraina e il frequente ricorso a fornitori esternalizzati hanno aumentato la minaccia di rischi sistemici”, ha osservato, invece, Alexander Harris dell’Esma, secondo cui è necessaria la collaborazione tra regolatori e gli altri attori del mercato.
Per i mercati finanziari dell’Unione Europea sarebbe un radicale cambiamento di prospettiva. Ad oggi, infatti, gli attacchi hacker sono soggetti alla disciplina di trasparenza degli eventi price sensitive. Questo significa che devono essere resi noti solo se e quando si verifica l’emergenza. È la stessa società, inoltre, a valutare se l’episodio sia oppure no di interesse per il mercato e in quali tempi eventualmente comunicare.
Se le proposte della Sec fossero recepite anche in ambito Ue, l’informativa sulla cybersecurity diventerebbe non più volontaria ma obbligatoria e sarebbe sottoposta ad una disciplina di trasparenza secondo criteri predefiniti e validi per tutti.
Milano, 27 febbraio 2023
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