DECESSI E CAUSE DI MORTE
L’adozione della versione del 2019 dell’ICD10 per la codifica delle cause di morte
L’Istat utilizza, per la codifica delle cause di morte, la decima revisione della Classificazione Internazionale delle Malattie (ICD10) dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS). A tutte le cause certificate dai medici sulle schede di morte viene attribuito un codice ICD10 e tra questi viene selezionato, seguendo i criteri descritti nella classificazione, quello relativo alla causa iniziale, utilizzata per le statistiche di mortalità. L’ICD10 viene periodicamente aggiornata: l’ultimo aggiornamento è stato rilasciato dall’OMS nel 2019 e successivamente integrato nel 2020 con l’introduzione dei codici per il COVID-19. La maggior parte delle schede di morte viene codificata in automatico con il software Iris, le restanti vengono codificate manualmente da personale esperto utilizzando Iris in maniera interattiva. Per la codifica dei dati relativi al 2020, l’Istat ha utilizzato la versione 2019 dell’ICD10. Inoltre, è stato revisionato il dizionario di termini medici utilizzato per la codifica con Iris. In questa nota è descritto l’impatto che questi cambiamenti hanno avuto sulla serie storica dei dati di mortalità per causa.
Il principale cambiamento introdotto nella versione 2019 dell’ICD10 è la diversa classificazione dei decessi per arresto cardiaco che, con questa versione, sono classificati nel gruppo dei decessi per altre cause di mortalità mal definite o non specificate mentre, in precedenza, venivano classificati tra le malattie del sistema circolatorio. L’OMS ha introdotto questo necessario aggiornamento in quanto l’arresto cardiaco è un generico meccanismo di morte il più delle volte riportato sulle schede in associazione con altre cause. Esso compare come unica causa di morte solo quando le cause reali non sono note. In questi casi la versione ICD10 del 2019 prevede che il decesso venga classificato come dovuto a causa sconosciuta.
Post correlati
Mostra tuttiA giugno 2024 si stima, per le vendite al dettaglio, una variazione congiunturale negativa sia in valore sia in volume (-0,2%). Sono in...
A giugno 2024 si stima che l’indice destagionalizzato della produzione industriale aumenti dello 0,5% rispetto a maggio. Nella media del...
Nel 2021 nelle Isole il 34,9% delle abitazioni risulta non occupata, segue il Sud Italia con il 32%. Più contenute le percentuali al...
Comments