Direttiva case green: inferiore all'originale, ma più realistica
Più tempo dato ai paesi membri per rendere carbon-neutral i propri edifici. È questa l'idea principale che emerge dal testo, approvato dal parlamento europeo, dell'EPBD, la soprannominata "Direttiva Case Green", della quale a lungo si è parlato in Europa e anche nella politica nazionale. Dopo l'approvazione del Consiglio Europeo, il testo dovrebbe entrare in Gazzetta Ufficiale.
Fondamentalmente si tratta sempre di un piano di ristrutturazione degli edifici, che partendo da quelli meno performanti cercherà di introdurre miglioramenti e risparmi a livello energetico, ma a differenza del testo del decreto che era stato diffuso mesi fa, per arrivare alla carbon neutrality viene prevista una timetable molto più larga.
Il primo step, che entra in vigore il 1° gennaio 2025, è l'eliminazione di tutti gli incentivi, statali ed europei, per l'installazione di caldaie a metano "puro": esso ormai costituisce lo standard nel mondo del riscaldamento, e le priorità dell'UE si concentrano sulle tecnologie più efficenti, soprattutto a livello di emissioni di CO2. Gli apparecchi a metano, entro il 2040, dovranno essere eliminati, a favore di tecnologie più efficienti.
Sono proprio le tecnologie più efficienti alle quali guarda l'UE: innanzitutto il biometano e l'idrogeno verde, ma anche, in una fase di transizione, gli scambiatori di calore ibridi, ossia che suppliscono alla mancanza di potenza dello scambiatore con tecnologie a metano.
Entro il 2050, infine, il target di lungo termine che l'UE aveva stabilito anni fa, sarà necessario arrivare alla carbon neutrality su tutti gli edifici: obiettivo piuttosto irrealizzabile, dati i target per le emissioni di medio termine -16% per il 2035 e -25% per il 2040.
Interessante invece un dettaglio burocratico, che tuttavia potrebbe cambiare in modo integrale gli interventi relativi a superbonus ed ecobonus: viene infatti menzionato esplicitamente lo sconto in fattura, opzione praticamente scomparsa ad oggi in Italia: questo dà speranze agli imprenditori italiani, che vedono la possibilità di intervenire su edifici i cui proprietari non riescono a investire i capitali iniziali, ampliando le prospettive di utilizzo dei bonus europei.
Comments