Emergenza lavoro: mancano 150.000 addetti in bar e ristoranti
Aggiornamento: 18 nov 2023
Il 15 novembre a Roma si è tenuta l'assemblea pubblica 2023 di FIPE - Confcommercio dal titolo "La ristorazione nella comunicazione". La conferenza si è concentrata sul tema della comunicazione e delle sue conseguenze: il settore ha sempre più difficoltà ad essere comunicato in maniera adeguata. Ha guidato e dato una linea all'incontro il documento "I pubblici esercizi in Italia", anch'esso a cura di FIPE e Confcommercio. Ecco le sezioni che lo compongono, con i dati più interessanti che vi emergono, derivati da dati InfoCamere
Imprese
Il settore conta 334.173 imprese nel settore generico della ristorazione, localizzati nelle regioni più abitate e ricche, come Lombardia, Lazio, Campania, Veneto, Sicilia e Piemonte. È un settore molto diffuso sul territorio: nel 91% dei comuni italiani è presente almeno un bar o un ristorante. Delle imprese del settore, 133.381 sono bar, 197.095 sono ristoranti e le mense e i catering 3.697.
Le imprese femminili, ovvero gestite per oltre il 50% da donne, sono il 21,4% del settore; in particolare gestiscono il 25,5% dei bar, il 19,4% dei ristoranti e l'8,3% dei servizi di catering e delle mense.
I giovani, invece, hanno poca influenza sul settore: gestiscono il 9,5% di bar e ristoranti, e il 2,6% dei servizi mense e catering. A livello territoriale, le imprese gestite da giovani sono più numerose al sud: Campania (13,4%), Calabria (12,9%) e Sicilia (12,7%) detengono il primato. È la dimostrazione che il settore è attrattivo proprio fra i giovani che vivono in aree dove è più difficile trovare lavoro. Per quanto riguarda le imprese gestite da stranieri, costituiscono il 10,1% del totale delle imprese attive.
A livello di settore, l’80% delle aziende nate nel 2017 è ancora in attività nell’anno successivo. Questa percentuale cala di circa il 20%, arrivando intorno al 60% dopo 3 anni e al 50% dopo 5 anni. Quindi a cinque anni dalla nascita una azienda su due ha cessato l’attività. In definitiva oltre 5 ristoranti o bar su dieci cessano l’attività a cinque anni da quando sono state avviate.
Lavoro, occupazione e consumi
Nel 2022 le 165mila aziende del settore con almeno un dipendente hanno impiegato 987.052 lavoratori, per una media di 6 unità per azienda. I valori sono in linea con i numeri pre - pandemia, e quest'anno potrebbero crescere ancora; tuttavia è cambiata la destinazione degli occupati: mentre sono cresciuti i dipendenti impiegati in fornitura di pasti preparati e nei ristoranti, sono diminuiti i baristi di quasi 17mila unità.
Rispetto ai tipi di contratto, il 40% dei dipendenti è assunto a tempo pieno, mentre il 60% con contratto part-time. La maggior parte dei dipendenti, quasi il 60%, è assunto con contratto a tempo indeterminato, mentre il 30% a tempo determinato e meno del 10% con contratto stagionale. Da notare che un quarto degli occupati del settore sono stranieri.
La richiesta di figure professionali nel settore è altissima: si cercano 151.550 persone disponibili a lavorare nel settore; le figure più richieste sono cameriere di sala (57.080), banconiere di bar (20.240), cuoco di ristorante (16.340) e aiuto cuoco (16.550). Poco meno del 60% delle imprese trova difficoltà nel reperire figure, principalmente per la mancanza di candidati.
Nel 2023 si stima che i consumi fuori casa si attesteranno a 89,6 miliardi di euro, cifra nominalmente in crescita del 5% rispetto al 2019 ma in calo se si tiene in conto l'inflazione.
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