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Immagine del redattoreLuca Baj

Fausto Tonna, ex direttore finanziario di Parmalat, torna in carcere

Fausto Tonna, ex direttore finanziario del gruppo e all’epoca braccio destro di Calisto Tanzi, è tornato in carcere.

Era stato arrestato nel dicembre 2003 quando esplose lo scandalo. Durante le indagini collaborò con i pubblici ministeri nella ricostruzione delle condotte fraudolente che avevano condotto all'insolvenza del gruppo parmense.

Grazie a lui si scoprì il significato di “Ret put” che appariva in numerosi documenti: rettifiche puttanate.

A metà gennaio è stato notificato l’ordine di esecuzione dopo che la Cassazione aveva dichiarato inammissibile l'ennesimo ricorso proposto sul cumulo di pene derivante da altri patteggiamenti legati a vicende sempre relativa ad altre società del gruppo Parmalat.

La vicenda processuale di Tonna è stata molto lunga e articolata. Per lui a una sentenza definitiva nel processo principale si era arrivati solo nel 2019 e dopo una serie di rimpalli sulla quantificazione della pena, per cui l’iniziale condanna a 14 anni in primo grado è stata ridotta e alla fine più che dimezzata.

Anche l’ultima decisione dell’appello è stata impugnata e per questo si è arrivati ad un’ulteriore pronuncia della Cassazione, secondo cui gli aumenti sono stati adeguati rispetto “alla peculiare gravità del fatto accertato”, al “danno

economico di eccezionale rilevanza prodotto da tali reati e, sul piano delle valutazioni soggettive, alla straordinaria intensità del dolo manifestata da Tonna”. Aspetti che caratterizzano i singoli reati considerati come elementi specifici di tale spessore da giustificare in modo sufficiente la decisione, “anche a fronte della nota collaborazione”.


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