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Germania: contrazione del PIL spaventa economia europea

Immagine del redattore: Luca BrivioLuca Brivio

Pur se meno di quanto era stato previsto dal governo tedesco (0,4%), in Germania il PIL nazionale nel 2023 ha subito una contrazione dello 0,3%, che al netto degli effetti di calendario si riduce allo 0,1%, in linea con le attese degli economisti. A calare di più, esattamente come in Italia, è stata la sfera industriale (-2%), mentre i servizi hanno retto, sostenuti da una tendenza storica. Noi italiani, invece, non disponiamo ancora dei dati di crescita del PIL, ad oggi fermi a settembre.

La presidente di Destatis, l'equivalente dell'ISTAT tedesco, ha commentato così il calo del PIL: "Nonostante il recente calo, i prezzi sono rimasti elevati in tutte le fasi del processo economico e hanno frenato la crescita economica. Anche le condizioni di finanziamento sfavorevoli dovute all’aumento dei tassi di interesse e all’indebolimento della domanda interna ed estera hanno avuto il loro peso. Pertanto, l’economia tedesca non ha continuato la ripresa dalla forte crisi economica sperimentata nell’anno pandemico 2020".

Nel 2023, lo sviluppo del valore aggiunto lordo è stato molto eterogeneo nei diversi settori dell’attività economica. Nel complesso, la performance economica dell’industria (esclusa l’edilizia) è diminuita notevolmente, con una contrazione attribuibile soprattutto alla produzione molto più bassa nel settore della fornitura di energia: in sostanza, l'abbassamento dei prezzi energetici ha fatto abbassare le cifre necessarie per acquistare i prodotti delle industrie, diminuendone i profitti. Anche il settore manifatturiero, che rappresenta quasi l’85% dell’industria (esclusa l’edilizia), è risultato in territorio negativo nel 2023 (-0,4%), dopo la correzione per gli effetti dei prezzi.

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