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Daniel Piscitelli

GLI INDICI DEI PREZZI ALL'IMPORTAZIONE - AGGIORNAMENTO DELLA BASE DI CALCOLO

A partire da marzo 2023, con la diffusione dei dati riferiti a gennaio, gli indici dei prezzi all’importazione sono calcolati nella nuova base dicembre 2022. La base di riferimento, in linea con gli altri indicatori congiunturali, resta l’anno 2015.


La nuova base di calcolo è il risultato di un lavoro compiuto principalmente sull’aggiornamento delle strutture ponderali e solo limitatamente sulle serie dei prezzi e sul campione delle imprese.


Coerentemente con la scelta di operare quasi esclusivamente su uno dei tre elementi sui quali si costruisce la base di calcolo dell’indicatore, il paniere dei prodotti, il campione delle imprese e le serie dei prezzi mostrano un sostanziale allineamento in termini di unità rispetto alla base di calcolo precedente.


Complessivamente, il numero di quotazioni di prezzo che contribuiscono al calcolo dell’indice totale, è pari a 9.884, relative a 1.227 voci di prodotto; il campione è costituito da 3.563 imprese.


Per l’area euro, il nuovo paniere è composto da 953 voci di prodotto, riguardo alle quali sono rilevate mensilmente 5.355 quotazioni di prezzo. Sono coinvolte 2.156 imprese.


Per l’area non euro, il nuovo paniere è composto da 788 voci di prodotto, per le quali si rilevano mensilmente 4.529 quotazioni di prezzo; il campione è costituito da 2.013 imprese.


L’aggiornamento della struttura di ponderazione per raggruppamenti principali di industrie, si traduce, per l’area euro, in un aumento del peso dei Beni intermedi (+5,3 punti percentuali), cui si contrappone una riduzione dell’incidenza dei Beni strumentali (-5,0 punti percentuali). Per l’area non euro, si rileva un forte aumento del peso dell’Energia (+7,0 punti percentuali) e si registrano riduzioni ampie, e di analoga entità, delle incidenze dei Beni di consumo e dei Beni strumentali (rispettivamente -4,1 e -4,0 punti percentuali).


Per l’area euro, sono i settori di fabbricazione di prodotti chimici (16,2%), fabbricazione di mezzi di trasporto (14,7%), industrie alimentari, bevande e tabacco e metallurgia e fabbricazione di prodotti in metallo, esclusi macchine e impianti (per entrambi 12,5%) ad avere pesi più elevati.


Per l’area non euro, il settore dell’attività estrattiva (28,6%) si conferma il settore di importazione più importante, con un aumento del peso di 7,2 punti percentuali rispetto alla precedente base. Segue – nell’ambito delle attività manifatturiere – il settore della metallurgia e fabbricazione di prodotti in metallo, esclusi macchine e impianti, con un peso del 18,4%.


Nel 2023, per quanto riguarda la diffusione degli indici dei prezzi all’importazione, il numero degli aggregati pubblicati rimane sostanzialmente invariato.

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