Il futuro di un mondo sottosopra passa per una nuova centralità europea
Esordio di Romano Prodi all'incontro intitolato "il mondo sottosopra" al Festival dell'economia di Trento con l'espressione del suo apprezzamento per la decisione del Papa di affidare al cardinal Zuppi la missione di pace in Ucraina. Per Prodi potrebbero esserci barlumi di speranza per la pace. Tuttavia il mondo sta cambiando e si rischia che Cina e Stati Uniti se lo spartiscano. L'Europa non ha una politica estera unitaria perché dipende da quella degli Stati Uniti e per questo motivo non c'è un piano di pace europeo. La guerra si è infranta su un processo non ancora completo di unitarietà europea. Mentre si è visto il successo della politica economica che con il Covid ha dato uno scatto di reni e ha proposto il Nextgenerationeu e il Pnnr. Ma non tutto è perduto. Possiamo riprendere la centralità economica nel mondo se gli stati membri operano attraverso una politica unitaria sovranazionale.

Romano Prodi ha voluto in esordio all'incontro "Il Mondo Sottosopra", in programma al Festival dell'Economia di Trento, esprimere le sue congratulazioni per la decisione di Papa Francesco di affidare al cardinal Zuppi la missione di pace per la guerra in Ucraina. Se il Papa ha fatto questa scelta possiamo confidare in nuovi spiragli di pace, ha affermato Prodi, ma anche la Russia deve essere coinvolta, perché se le due parti giocano ancora alla vittoria, la sconfitta è dietro l'angolo. Un aggancio, quello della pace, per parlare poi del nuovo contesto geopolitico di "un mondo che sta cambiando velocemente, dove c'è il rischio che Stati Uniti e Cina se lo spartiscano a scapito degli altri.
Già il continente africano vede la presenza della Cina in 54 de 55 paesi da un punto di vista commerciale, mentre 5000 mercenari russi hanno preso la Libia . Uno scenario questo dove l'Europa non è più al centro, in primis perché la sua politica estera dipende da quella americana. Nell'economia globale vediamo che 120 paesi non hanno più contatti diretti con l'Europa e il mondo è uscito dal G7 diviso. Non lascia adito a dubbi. Tuttavia anche se questo approccio possa virare al pessimismo, Romano Prodi, incalzato sul palco dalla giornalista Lucia Annunziata e da Paolo Magri vicepresidente esecutivo ISPI, ha voluto dare una scossa puntando sul valore della storia e della democrazia europea, sostenendo che "abbiamo grande capacità industriale, energia e creatività per riconquistare una centralità nello scacchiere mondiale. A patto, ha sottolineato Prodi, di gestire uniti una politica economica ed estera che sia sovranazionale, e non mirata agli interessi dei singoli paesi".
"Fonte: Festival Economia 2023"
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