Il Nobel Spence: "IA contribuirà alla produttività, ma dovrà essere normata dai governi"
Nella giornata di chiusura del Festival dell’Economia di Trento l'intervento del premio Nobel per l’economia 2001, Michael Spence, che al Teatro Sociale ha parlato della convivenza con le permacrisi globali e delle modalità con cui affrontarle. Questo anche alla luce del libro “Permacrisis: A Plan to Fix a Fractured World”, pubblicato lo scorso settembre 2023 insieme a Mohamed El-Erian e Gordon Brown. Con Spence, sul palco, la caporedattrice del Sole 24 Ore Laura La Posta.
“Siamo in un ambiente confuso, in cui è difficile capire come muoversi e, soprattutto, come aggiustare un mondo a pezzi – ha sottolineato il Nobel in prima battuta. In questo periodo storico abbiamo avuto diversi shock: i cambiamenti climatici, le pandemie, le tensioni geopolitiche e i grandi conflitti a cui stiamo assistendo. Ci sono inoltre tendenze secolari che perdurano, con una capacità produttiva che, a livello globale, sta aumentando come mai prima”.
Spence si è poi soffermato sulle tre trasformazioni tecnologiche in corso che stanno scandendo la quotidianità: quella digitale, con l’avvento dell’intelligenza artificiale; poi la rivoluzione delle scienze mediche e della vita, che cambieranno radicalmente entrando in contatto con l’IA; infine, la transizione energetica, la cui accelerazione è sotto gli occhi di tutti e con strumenti sempre più importanti. “L’intelligenza artificiale potrà sicuramente dare un grande contributo alla produttività, ma prevedere oggi ciò che succerà è difficile: non possiamo fare altro che monitorare la situazione, di certo immagino un’Europa che in futuro investirà molto sulla trasformazione digitale – ha aggiunto Spence. – Non sappiamo quanti posti di lavoro perderemo, ma c’è il timore da parte delle persone che l’IA possa sostituirle, in tanti settori. Di certo, nell’economia di oggi è praticamente impossibile trovare un settore in cui l’intelligenza artificiale non possa essere applicata. Ecco perché bisogna rendere accessibile questo strumento nel modo più ampio possibile, pur con ragionamenti e normative per mitigarne i rischi: su questo, dovranno intervenire i governi”.
Un accenno infine alla transizione energetica: “Siamo in ritardo, anche se Europa, USA e Cina, in particolare quest’ultima che è tra le maggiori produttrici di emissioni, stanno iniziando a muoversi. Credo che servirà un mix di sussidi, da un lato, e controlli dall’altra, per perseguire questi obiettivi. Ai giovani dico si sperimentare e trovare la propria passione”.
Fonte: festivaleconomia.it
Comments