Impianti fotovoltaici su tetti industriali: potenzialità per 30 miliardi di investimenti
Cerved, agenzia di consulenza e rating, ha pubblicato uno studio sulle possibilità di installazione di pannelli solari sui tetti industriali italiani, basandosi su dati satellitari e tecnologie AI di image detection. Risulta che sono 110.000 gli stabilimenti e i capannoni industriali idonei ad ospitare impianti fotovoltaici di grande taglia, superiore ai 2mila metri quadri, per un totale di 300 km quadrati di superficie: basterebbero ad installare una potenza nominale di 30 GW, che andrebbe a coprire, in totale, più del 10% della produzione di energia elettrica nazionale lorda, producendo circa 40 TWH nel corso dell’anno.
basterebbero ad installare una potenza nominale di 30 GW, che andrebbe a coprire, in totale, più del 10% della produzione di energia elettrica nazionale lorda, producendo circa 40 TWH nel corso dell’anno.
l calcolo dei tetti disponibili è stato fatto da Cerved, la tech-company che ha messo a sistema le tantissime informazioni di cui dispone – analisi satellitari per l’esame del territorio, consumo energetico delle aziende e loro robustezza finanziaria, costi degli impianti fotovoltaici – e investito in un’applicazione per elaborarle attraverso le tecnologie di intelligenza artificiale, favorendo così l’incontro tra aziende e istituti finanziari che vogliono supportare lo sviluppo della produzione di energia pulita. Entrando nel dettaglio, attraverso dati satellitari e tecnologie di Image Detection basate su AI è stato possibile geolocalizzare gli immobili e i siti produttivi con una copertura unitaria superiore ai 2.000 mq, per installare impianti di almeno 200 KW, soglia che li rende attrattivi per gli operatori specializzati. Quindi sono stati selezionati i tetti piani oppure orientati a sud/sud ovest, ideali per l’irraggiamento, che rappresentano il 65% circa del totale e sono state tolte eventuali ostruzioni, in media il 3% delle superfici. Da ultimo si sono analizzate le caratteristiche del territorio (precipitazioni, distanza dalla rete elettrica, vincoli paesaggistici, rischio idrogeologico, comunità energetiche). I numeri che questo studio rivela sono per l’Italia una manna dal cielo: infatti l’Italia, causa normative europee, dovrà passare dai circa 25 GW di potenza attualmente installati ai 75 GW totali.
“Molte aziende potrebbero produrre energia dal fotovoltaico ma non hanno idea del loro potenziale di produzione – spiega Andrea Mignanelli, amministratore delegato di Cerved – le imprese energivore, ad esempio, che in questo momento stanno sostenendo degli elevati costi di approvvigionamento, potrebbero avere grandi benefici dall’installazione di impianti propri. Allo stesso tempo, anche le banche vorrebbero intercettare questi casi e sostenerli in maniera mirata”.
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