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Immagine del redattoreLuca Brivio

Intervista a Gabriele Grecchi, fondatore di CASRevolution

Aggiornamento: 21 apr


Abbiamo intervistato Gabriele Grecchi, il fondatore di diverse Startup nel settore Biotech, l'ultima delle quali è CaSRevolution, che si occupa della ricerca relativa al morbo di Alzheimer.

Gabriele Grecchi ha una carriera di studi già promettente: frequenta il Liceo Classico Tito Livio e il Conservatorio, e si laurea prima in Communication Science alla IULM e in International Economics & Finance alla Statale di Milano.

Poi inizia la carriera: lavora prima come giornalista per un giornale relativo al mondo gaming, in seguito in un'azienda di moda, che all'epoca era una Startup, e entra come Investment Manager in Credit Suisse. In seguito svolge due Master internazionali finanziati dalla stessa banca, ma al ritorno si trova senza lavoro per via della crisi economica, e cerca un nuovo settore in cui specializzarsi. Viene a conoscenza del settore Biotech, e capisce quanto esso sia pieno di abili ricercatori ma carente di figure con alfabetizzazione finanziaria. Incomincia poi ad occuparsi di Startup nel settore biotech, fondando nel 2016 KLISBio e nel 2019 CaSRevolution.

Insieme a Mario Pellegatti, socio cofondatore della seconda startup, fa scouting di diversi paper scientifici e unisce i puntini: "La ricerca scientifica lavora per sintesi - afferma - le nuove pubblicazioni sono in gran parte revisione di altre pubblicazioni, e presentano tendenzialmente dati veri o quantomeno ragionevoli... Il mio collega poi sull'argomento (Alzheimer, ndr) ha fatto una ricerca più approfondita". Infatti Mario Pellegatti, il socio di Grecchi, era stato in passato già coinvolto nel settore, lavorando in diverse aziende nell'ambito della ricerca farmacologica. Ed è così che i due giungono a formulare una nuova teoria, che potrebbe spiegare le cause della malattia. Da qui nasce CaSRevolution, che si occupa del processo di ricerca relativo a un possibile farmaco che vada a fermare la presunta causa prima del morbo individuata dai due fondatori. La Startup è una Virtual Biotech: non ci sono laboratori o uffici di proprietà, ma si lavora soltanto da remoto. In particolare, vengono utilizzati per la ricerca diversi algoritmi di Intelligenza Artificiale, in collaborazione con diverse università. Il farmaco è infatti ancora in via di sviluppo, e non si è ancora arrivati ad una formula finale.

Il progetto è molto ambizioso, e in caso di successo si punta a un'exit massiva: "Storicamente negli ultimi 10 anni le exit (vendite di una startup a grandi corporazioni commerciali) sono state di un valore superiore al miliardo di dollari, anche se non sono andate a mercato", afferma l'imprenditore. Infatti un farmaco che portasse alla guarigione o al rallentamento della malattia potrebbe garantire l'egemonia su un mercato multimiliardario per molti anni.

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