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Immagine del redattoreLuca Baj

Investimenti sostenibili e rischi climatici: rapporto di Banca d'Italia


La Banca d’Italia ha pubblicato il rapporto sugli investimenti sostenibili e sui rischi climatici per il 2022, in linea con gli impegni assunti dalla Banca nel 2021 con la pubblicazione della Carta degli investimenti sostenibili.

Il rapporto si prefigge di fornire regolarmente informazioni sui risultati raggiunti e sulle metodologie applicate per integrare i criteri ambientali, sociali e di governo societarionella gestione degli investimenti, e di diffondere la cultura della finanza sostenibile nel sistema finanziario e tra i cittadini.

Inoltre, la Banca d’Italia sta dando attuazione all’impegno assunto insieme alle banche centrali dell’Eurosistema per l’applicazione di principi di investimento sostenibili e responsabili ai portafogli non di politica monetaria. L’impegno prevede la diffusione periodica di informazioni relative ai rischi climatici per tali investimenti.

Le scelte e le metodologie illustrate nel rapporto si basano sull’attuale stato del dibattito, dei dati disponibili e della normativa e sono sottoposte a un continuo vaglio critico e potranno evolvere in funzione dei progressi su questi temi.

La Banca d’Italia ha adottato un assetto di governo per le scelte di investimento rimasto invariato nel 2022. Il rapporto descrive le fasi del processo di investimento in cui avviene l’integrazione dei profili di sostenibilità e dei rischi climatici, le strutture incaricate delle proposte e gli organi che presidiano la loro approvazione, le modalità con cui le informazioni sui profili di sostenibilità e sui rischi climatici sono trasmesse ai vertici della Banca e il ruolo svolto dal Comitato Cambiamenti climatici e sostenibilità, che coordina e indirizza i lavori dell’Istituto su tutte le tematiche ESG.

Dal 2019, la strategia di investimento della Banca d’Italia combina tra loro criteri finanziari e di sostenibilità. Con il Piano strategico 2023-2025, l’Istituto ha rafforzato ulteriormente l’impegno per l’integrazione dei due aspetti.

La Banca d’Italia ha scelto di non ricorrere a strategie di investimento basate sulla mera esclusione degli emittenti dei settori economici a maggiore impronta carbonica, ma di favorire, all’interno di ciascun settore, le imprese più impegnate nella transizione. A questo fine, i modelli di selezione dei titoli azionari e delle obbligazioni societarie sono stati rivisti per tenere conto degli impegni di decarbonizzazione delle aziende. Inoltre, nel 2021 sono state intraprese due nuove attività. In primo luogo, è stato costituito un portafoglio tematico, incentrato sulle imprese dell’area dell’euro che con le loro attività produttive possono contribuire maggiormente alla transizione verso un’economia a basse emissioni. In secondo luogo, è stato avviato un dialogo con le imprese responsabili della gran parte delle emissioni di gas serra riferibili al portafoglio azionario, per approfondire i loro piani di transizione e per illustrare la strategia di investimento sostenibile della Banca.

La Banca d’Italia adotta una strategia di sostenibilità per i titoli di Stato che prevede di investire in obbligazioni verdi emesse da Stati, organismi sovranazionali e agenzie pubbliche. L’Istituto considera i rischi legati alla sostenibilità, come quelli derivanti dal cambiamento climatico, dalla perdita di biodiversità e dalle condizioni sociali e lavorative deteriorate, come fattori che possono influire sui profili di rischio finanziario e di rendimento dei portafogli e sul benessere delle persone. Pertanto, la Banca integra i fattori climatici e di sostenibilità nei modelli di gestione dei rischi di portafoglio fin dalla fase di allocazione strategica.

La selezione degli investimenti avviene attraverso un modello che minimizza la perdita di capitale negli scenari economico-finanziari più avversi nell’arco di un decennio. Inoltre, la Banca adotta specifici vincoli per migliorare o preservare il punteggio ESG dei portafogli e ridurre l’intensità carbonica media ponderata degli investimenti nei titoli di emittenti privati di anno in anno.

La selezione dei titoli avviene con modalità differenziate per ciascuna classe di attività finanziaria. Per gli investimenti in azioni e obbligazioni societarie, l’obiettivo è il miglioramento del punteggio ESG e degli indicatori climatici rispetto sia al passato sia all’indice di riferimento. La Banca controlla il rischio climatico tenendo conto della variazione delle emissioni e dei piani di transizione delle imprese.

La Banca d’Italia monitora gli indicatori relativi ai rischi climatici e di sostenibilità per valutare l’evoluzione dei portafogli finanziari. Gli indicatori confermano una riduzione dell’intensità carbonica media ponderata del portafoglio azionario diretto e delle obbligazioni societarie rispetto all’indice di mercato preso come riferimento. Inoltre, la quota di obbligazioni verdi dei titoli di Stato è cresciuta dallo 0,7 al 2,8 per cento in un anno.

La Banca d’Italia gestisce le proprie attività di investimento in coerenza con gli obiettivi climatici dell’Accordo di Parigi e dell’Unione europea. L’Istituto si impegna a rivedere periodicamente le sue strategie di investimento per assicurare che il percorso di decarbonizzazione contribuisca al perseguimento di questi obiettivi. Tuttavia, il loro effettivo conseguimento dipende dal rispetto degli impegni di neutralità climatica dichiarati dalle imprese e dai governi degli Stati in cui la Banca investe.

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