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Daniel Piscitelli

LA COMPONENTE LONGITUDINALE DELLA RILEVAZIONE SULLE FORZE DI LAVORO

L’Istituto nazionale di statistica diffonde le matrici di transizione longitudinali desumibili dalla nuova Rilevazione sulle forze di lavoro, con riferimento alle annualità 2021, 2022 e 2023.

La nuova Rilevazione sulle forze di lavoro, recependo le indicazioni del Regolamento europeo 2019/1700, ha introdotto, in particolare, cambiamenti sulle definizioni di famiglia e di occupato. Le differenze rispetto al passato, con riferimento alla condizione di occupato, si concentrano su tre principali aspetti: i) i lavoratori in Cassa integrazione guadagni (Cig) non sono più considerati occupati se l’assenza supera i 3 mesi; ii) i lavoratori in congedo parentale sono classificati come occupati anche se l’assenza supera i 3 mesi e la retribuzione è inferiore al 50%; iii) i lavoratori autonomi non sono considerati occupati se l’assenza supera i 3 mesi, anche nel caso l’attività lavorativa sia solo momentaneamente sospesa.

Le matrici di transizione lavorativa della popolazione longitudinale sono ottenute in modo da assicurare la coerenza con le stime trasversali correntemente diffuse dalla Rilevazione sulle forze di lavoro.

I dati longitudinali riferiti alla nuova rilevazione, pur essendo basati sulla stessa metodologia di costruzione degli archivi longitudinali utilizzata nella vecchia, ampliano le possibilità di analisi grazie al rilascio di un maggior numero di variabili, anche sulle caratteristiche familiari, e alla possibilità di valutare l’accuratezza degli indicatori tramite la stima dell’errore campionario.

Le azioni adottate, che hanno permesso di elaborare e diffondere i dati unitamente alla precisione delle stime, sono descritte nella Nota metodologica.

I file di microdati longitudinali della Rilevazione sulle forze di lavoro sono disponibili a 3 e a 12 mesi di distanza.




Fonte: istat.it

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