La demografia delle aree interne: dinamiche recenti e prospettive future
Nell’analisi dei fenomeni demografici il territorio è un fattore determinante: le sue caratteristiche condizionano la distribuzione spaziale della popolazione e costituiscono un elemento di attrazione/repulsione dei flussi migratori. Inoltre, spazi attigui e con caratteristiche omogenee mostrano effetti demografici simili. La delimitazione di un territorio può avvenire attraverso dei confini che possono essere definiti naturali (corsi d’acqua o catene montuose), politici (confini amministrativi di Comuni, province e regioni) o, ancora, sociali (assenza o presenza di servizi, prossimità a infrastrutture).
Spostare l’attenzione dall’analisi macro-territoriale a quella locale permette di mettere a fuoco temi e problemi che il concetto di macro-regione pone in secondo piano. A partire dal nuovo paradigma le classificazioni funzionali rendono più “visibili” i territori e le popolazioni che li abitano nelle loro specificità, potenzialità e fragilità, e nei loro bisogni.
La classificazione della Strategia Nazionale delle Aree Interne (SNAI) opera in questo contesto, fornendo una dimensione territoriale entro la quale analizzare i fenomeni demografici e sociali. Le Aree interne, oggetto della Strategia, sono costituite da piccoli Comuni (Intermedi, Periferici e Ultraperiferici), connotati da scarsa accessibilità ai servizi essenziali, opposti ai Centri (Poli, Poli intercomunali, Comuni di Cintura) dotati, invece, di infrastrutture che garantiscono tali servizi essenziali.
L’osservazione dei fenomeni demografici sulla base della mappatura SNAI propone una chiave alternativa all’interpretazione delle dinamiche demografiche globali e favorisce anche la lettura delle molteplici sfumature territoriali e delle profonde interconnessioni tra gli eventi demografici e l’ambiente in cui si verificano.
Fonte: istat.it
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