La disciplina dell’esproprio
La giurisprudenza del Consiglio di Stato ha illustrato più volte il concetto di vincoli preordinati all’esproprio o sostanzialmente espropriativi e comunque comportanti l’inedificabilità. Gli atti idonei all’esproprio sono quelli che svuotano il contenuto del diritto di proprietà, incidendo sul godimento del bene, in modo tale da renderlo inutilizzabile rispetto alla sua destinazione naturale ovvero diminuendone il suo valore di scambio. La Corte Costituzionale con la sentenza 20 maggio 1999 n. 179, secondo cui i vincoli urbanistici non indennizzabili, che sfuggono alla previsione dell’ art.2 della legge n.1187/6, sono quelli che riguardano i vincoli paesistici, mentre i vincoli urbanistici, soggetti alla scadenza quinquennale, che devono comunque essere indennizzati sono: - quelli preordinati all’espropriazione o aventi carattere sostanzialmente espropriativo in quanto implicanti uno svuotamento incisivo della proprietà;- quelli che superano la durata non irragionevole e non arbitraria ove non si compia l’esproprio o non si avvii la procedura di esproprio; - quelli che superano quantitativamente la normale tollerabilità in base alla legge nell’ambito dell’art. 42 Cost..
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