Nessun Intoppo: Italia avanti con il PNRR con ottimismo
"Sul PNRR non c'è stato alcun intoppo. Stiamo lavorando bene con la Commissione Europea. La fase di verifica continua e sono molto ottimista". Così il ministro per gli Affari europei, il Sud, le Politiche di Coesione e il PNRR, durante un videocollegamento al Festival dell'Economia di Trento, intervistato dalla giornalista del Sole 24 Ore Manuela Perrone.
Il ministro ha sottolineato l'importanza di rispettare la scadenza di giugno 2026 per il PNRR, nonostante la legittimità del dibattito politico sulla necessità di una proroga. Il ministro ha anche evidenziato i rischi di inefficacia degli investimenti se i settori riformati non riusciranno a proseguire autonomamente dopo tale data. Ha poi spiegato che il lavoro con la Commissione europea ha richiesto la revisione di oltre metà degli obiettivi del piano, rendendolo attuabile. A oggi si sta definendo il pagamento della quarta rata e sulla quinta rata tutto sta procedendo bene. "E' un risultato è molto importante non solo per il Governo, ma anche per tutte le Amministrazioni centrali e locali coinvolte. In un anno sono stati raggiunti tutti gli obiettivi previsti e sono proseguiti gli adempimenti per l'attuazione. Questa è la più grande sfida per il futuro delle prossime generazioni".
La revisione del PNRR è stata inevitabile a causa di eventi come la guerra in Ucraina e perché alcuni vecchi progetti presentavano limiti che impedivano il loro completamento entro giugno 2026. La vera sfida inizia ora, quando è necessario avviare la spesa e realizzare i progetti. L'incremento della spesa è distribuito su diversi anni e non comporta un aumento del deficit. Inoltre, sul presidio dell'attuazione del PNRR sta permettendo di conseguire risultati importanti riconosciuti dalla stessa Commissione europea. Viene confermato il massimo impegno del Governo per il rispetto della legalità sui fondi PNRR e volgendo lo sguardo all'Europa è necessario un cambiamento: serve una strategia coordinata ed efficace, non interventi d'emergenza. È necessario riportare le produzioni, specialmente nel settore energetico, all'interno dei nostri confini per ridurre la dipendenza esterna.
Fonte: festivaleconomia.it
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