Piano italiano per l’Intelligenza Artificiale: il sentiero è tracciato
Pubblicata il 22 luglio scorso da AGID (Agenzia per l’Italia Digitale) la “Strategia Italiana per l’Intelligenza Artificiale 2024-2026”.
Il testo prende atto del fatto che l’IA ha già avuto un impatto estremamente rilevante nelle dinamiche sia sociali che produttive, e del fatto che sta emergendo con forza una nuova sensibilità verso l’intelligenza artificiale. Alla luce di un tale contesto, si fa sempre più urgente una rivisitazione della strategia italiana sul tema, mediante un aggiornamento della «nostra visione strategica sull’Intelligenza Artificiale, definendo un nuovo programma che muova dalle precedenti esperienze, […] che si inquadri in un contesto europeo».
«L’Intelligenza Artificiale sta rivoluzionando il mondo in cui viviamo e le modalità con cui produciamo valore in tutti i settori, sta impattando profondamente sul sistema dell’educazione, sulle attività professionali e sull’industria» recita la premessa del documento. E non a caso le macro-aree nelle quali si articola la Strategia sono proprio ricerca, Pubblica amministrazione, imprese e formazione.
Anche gli obiettivi che si pone la Strategia appaiono pienamente calati nel tentativo di adattare l’approccio Italiano non solo al contesto internazionale, ma anche al valore che la società, soprattutto nell’ultimo anno, sta attribuendo al potenziale dell’IA. Ciò che conta, secondo la AGID, è prendere coscienza del fatto che già oggi la IA sta assumendo sempre più rapidamente un ruolo chiave sul fronte geopolitico, e che quindi l’Italia non può restare indietro.
In particolare, la Strategia si pone i seguenti obiettivi:
- Sostenere la realizzazione e l’adozione di applicazioni di IA destinate al supporto di pratiche gestionali, modelli produttivi e progetti di innovazione;
- Promuovere l’attività di ricerca scientifica, incentivando la connessione delle unità di ricerca nazionali con le grandi piattaforme di sviluppo operative a livello internazionale, e favorendo lo sviluppo di applicazioni di IA coerenti con il fabbisogno del Paese, anche in un’ottica di competitività, oltre a promuovere lo sviluppo e l’utilizzo dell’IA a sostegno di iniziative di natura sociale e non solo produttiva;
- Creare condizioni favorevoli ai fini della valorizzare del potenziale in termini di generazione di valore dell’IA, ad esempio attraverso il potenziamento di sistemi di formazione e l’investimento nella crescita dei talenti nazionali.
In ragione degli obiettivi che la stessa AGID si pone, la Strategia analizza prima di tutto il contesto globale e nazionale, al fine di individuare un quadro complessivo dei macro-obiettivi. Vengono poi definite ed illustrate le azioni strategiche suddivise nelle quattro macro aree, ma di fatto strettamente interconnesse e correlate tra loro, anche attraverso alcune azioni trasversali. Infine, il documento si propone di strutturare anche un sistema di monitoraggio della attuazione delle azioni, elemento certamente essenziale per assicurare il successo della strategia stessa.
La portata di questo documento è chiaramente di estrema rilevanza, anche nell’ottica di dare supporto nella futura regolamentazione normativa. Non è infatti certo casuale la tempistica di pubblicazione, laddove sono infatti recentissimi da un lato l’avvio delle audizioni in Senato del disegno di legge sulla AI e dall’altro la pubblicazione in GU dell’UE del cd. AUI Act.
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