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Immagine del redattoreLuca Brivio

PIL +0,9%: le stime di Centro Studi Confindustria



Il Centro Studi di Confindustria prevede una crescita del PIL italiano dello 0,9% nel 2024 e del 1,1% nel 2025. Queste stime sono superiori di 0,4 punti percentuali rispetto alle previsioni fatte nell'ottobre precedente. La crescita economica dell'Italia nel 2023 è stata sorprendentemente positiva, raggiungendo lo 0,9% nonostante i tassi e l'inflazione elevati. Questo tasso di crescita è il doppio della media dell'Eurozona. Tuttavia, se non fosse stato per una straordinaria diminuzione delle scorte, il contributo al PIL italiano sarebbe stato del +2,2%.

Due fattori chiave che possono sostenere ulteriormente la crescita economica italiana nei prossimi anni sono il taglio dei tassi di interesse da parte della Banca Centrale Europea (BCE) e l'attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). La BCE ha indicato la possibilità di futuri tagli dei tassi, il che potrebbe dare slancio agli investimenti e ai consumi. Nel frattempo, l'attuazione del PNRR, con un ammontare di risorse significativo per investimenti e riforme, potrebbe avere un impatto positivo sulla crescita economica.

Tuttavia, ci sono anche fattori che potrebbero frenare la crescita economica italiana. Il costo dell'elettricità per le imprese italiane rimane più alto rispetto ad altri paesi dell'Unione Europea e ad altri competitor internazionali come Stati Uniti e Giappone. Inoltre, l'eliminazione graduale del Superbonus e degli altri incentivi all'edilizia potrebbe influenzare negativamente la crescita, soprattutto nel settore delle costruzioni ad uso residenziale. Infine, le criticità nei trasporti a livello mondiale, con particolare riferimento alla sicurezza delle rotte commerciali, potrebbero avere un impatto negativo sull'industria italiana, soprattutto nei settori chimico, metallurgico e della carta.

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