Rischi climatici e crisi ambientale: dialogo tra Banca d'Italia e operatori
Il 7 e 8 settembre scorsi Banca d'Italia ha organizzato due incontri per affrontare la problematica relativa ai rischi climatici e ambientali con le banche e gli altri intermediari finanziari vigilati.
Già nel 2022 Banca d'Italia ha emanato gli Orientamenti di vigilanza sull'integrazione dei rischi climatici e ambientali nelle strategie aziendali, nei sistemi di governo, controllo e gestione dei rischi e nella informativa al mercato degli intermediari vigilati banche less significant e intermediari finanziari non bancari. Tra i temi maggiormente discussi, durante i suddetti incontri, quello della reperibilità e qualità dei dati ESG, con la quasi totalità degli intermediari che ha riferito di utilizzare dati acquistati da fornitori professionisti. Scarso L'affidamento riposto dalle banche sui punteggi ESG di sintesi relativi alle singole imprese con preferenza per l'utilizzo dei dati di base per effettuare proprie analisi.
Diversi operatori stanno vagliando l'utilizzo di algoritmi proprietari di valutazione dei rischi di sostenibilità e prime metodologie che tengano conto dei processi del credito e della selezione dei portafogli. Si segnala, infine, il tema dell'attuale tassonomia europea sul clima, che rischia di scoraggiare gli investimenti in attività economiche per cui non sono attualmente presenti i criteri di vaglio tecnico per determinare il contributo alla lotta ai cambiamenti climatici.
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