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Immagine del redattoreSara Vetteruti

TELEMARKETING: il successo del registro delle opposizioni

È attivo dal 27 luglio il cosiddetto RPO, Registro Pubblico delle Opposizioni al telemarketing, strumento che mira a fornire ai cittadini uno strumento semplificato per la tutela della propria privacy nei confronti delle attività promozionali e pubblicitarie ormai altamente invasive.

A chi infatti non è mai capitato di ricevere numerose telefonate consecutive dallo stesso "callcenter" che offriva l’occasione della vita?

L’RPO è un «servizio pubblico e gratuito per tutti i cittadini che una volta iscritti negli elenchi del registro non potranno più essere contattati dall’operatore di telemarketing, a meno che quest’ultimo non abbia ottenuto specifico consenso all’utilizzo dei dati successivamente alla data di iscrizione oppure nell'ambito di un contratto in essere o cessato da non più di trenta giorni». Così lo definisce lo stesso MISE, protagonista insieme al Parlamento, al Garante per la Privacy ed alle associazioni dei consumatori del percorso che ha permesso questo risultato. La tutela, oggi fornita e garantita mediante la registrazione al RPO, era infatti già prevista per telefono fisso e per indirizzi postali, e solo da qualche giorno è stata definitivamente estera anche ai cellulari.

Ma cosa implica la iscrizione al registro?

In primo luogo l’iscrizione comporta la revoca dei consensi alla pubblicità che erano stati rilasciati in precedenza, i quali spesso contenevano anche consensi per la cessione a terzi dei propri dati (motivo per il quale spesso e volentieri il numero che ci contatta insistentemente ci è del tutto sconosciuto), circostanza che rendeva difficile per i cittadini sapere verso chi indirizzare, e con quali modalità, la revoca dei consensi. La revoca peraltro riguarda sia le telefonate provenienti da operatori “umani” sia quelle automatizzate.

Non deve poi tralasciarsi il fatto che gli Operatori saranno sottoposti all’obbligo di consultare mensilmente, o comunque prima di svolgere le campagne pubblicitarie tramite telefono, il RPO, così da escludere i soggetti che vi siano iscritti. Tale obbligo è stato esteso anche ai callcenter con sede all’estero.

Di fatto, a seguito della iscrizione al registro, resteranno attive solo quelle chiamate di telemarketing provenienti da soggetti con i quali l’iscritto ha contratti attivi (o appena cessati), oppure consensi recenti e specifici.

L’iscrizione può essere effettuata mediante diverse modalità, molto semplici e tutte rintracciabili sul sito dedicato al Registro RPO, quali l’accesso al sito dedicato, chiamando i numeri verdi, o ancora a mezzo mail, l’iscrizione diverrà effettiva in 24 ore, e dopo 15 giorni le telefonate pubblicitarie diverranno illecite, e quindi dovrebbero progressivamente cessare.

Solo nella prima giornata di attivazione delle novità del Registro oltre mezzo milione di cittadini si sono iscritti al RPO, tanto che dal sito risultava molto lunga l’attesa per la registrazione. Un esplosione di iscrizioni che hanno mostrato chiaramente quanto la pratica del telemarketing selvaggio abbia ormai abbondantemente superato la soglia di sopportazione dei cittadini. Il successo della misura è stato poi in seguito confermato, laddove migliaia di cittadini italiani continuano ad iscriversi, persuasi dalla soddisfazione di chi vi aveva immediatamente aderito.

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