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Istat, prevista una diminuzione del Pil dell’8,3%

  • Immagine del redattore: Luca Baj
    Luca Baj
  • 15 mag 2022
  • Tempo di lettura: 1 min

E’ profondo l’impatto sull’economia dovuto alle conseguenze dell’epidemia da Covid-19. L’Istat prevede una contrazione del Pil nel 2020 del -8,3% con una ripresa nel 2021 (+4,6%). La caduta del Pil sarà determinata prevalentemente dalla domanda interna al netto delle scorte (-7,2%) per la caduta dei consumi delle famiglie e delle ISP (-8,7%) e dal crollo degli investimenti (-12,5%), con una crescita dell’1,6% della spesa della P.A.. La domanda estera netta e la variazione delle scorte contribuiranno negativamente alla crescita (rispettivamente -0,3% e -0,8%). L’occupazione, in termini di ULA, si evolverà in linea con il Pil, con una brusca riduzione nel 2020 (-9,3%) e una ripresa nel 2021 (+4,1%). Diversa la lettura della crisi del mercato del lavoro attraverso il tasso di disoccupazione, il cui andamento rifletterebbe anche la ricomposizione tra disoccupati e inattivi e la riduzione del numero di ore lavorate. L’andamento della spesa delle famiglie rimane negativa nell’anno corrente (-0,3%) per poi migliorare nel 2021 (+0,7%).

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