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Immagine del redattoreLuca Baj

Commercio estero, calo dell’import ma bene l’export

A settembre, l’interscambio commerciale con i paesi extra Ue mostra un aumento congiunturale per l’export (+8,3%) e una contrazione per l’import (-2,7%). L’incremento su base mensile dell’export è esteso a tutti i settori principali industriali ed è dovuto in particolare all’aumento delle vendite di beni strumentali (+11,5%) e beni intermedi (+10,6%); minimo è invece il contributo (0,2%) delle maggiori vendite di energia (+12,6%). Nell’import, ci sono cali congiunturali per quasi tutti i settori, i più ampi per beni di consumo durevoli (-12,1%) e beni intermedi (-4,2%); in aumento solo gli acquisti di energia (+4,2%). Nel trimestre luglio-settembre2020, rispetto al precedente, l’export aumenta del 34,0%, dovuto agli incrementi diffusi a tutti i settori principali industriali, i più elevati per beni di consumo durevoli (+85,7%), beni strumentali (+47,6%) ed energia (+32,6%). Nello stesso periodo, l’aumento congiunturale dell’import (+17,5%) interessa quasi tutti i settori industriali ed è più ampio per beni di consumo durevoli (+66,7%) ed energia (+26,7%). In lieve calo gli acquisti di beni di consumo non durevoli (-2,0%). Inoltre, a settembre, l’export registra una crescita su base annua del 3,0%, cui contribuisce l’aumento delle vendite di beni strumentali (+11,1%) e beni intermedi (+6,3%). L’import, invece, segna ancora una flessione ampia anche se in attenuazione (-12,4%, da -16,6% di agosto), dovuta soprattutto dal forte calo degli acquisti di energia (-46,7%). Aumentano su base annua gli acquisti di beni intermedi (+11,1%). La stima del saldo commerciale a settembre è pari a +5.322 milioni (era +2.785 milioni a settembre 2019). Aumenta l’avanzo nell’interscambio di prodotti non energetici (da +5.931 milioni per settembre 2019 a +7.002 milioni per settembre 2020). L’export, a settembre, verso Cina (+33,0%), paesi MERCOSUR (+16,1%), Svizzera (+15,7%), Turchia (+13,8%) e Stati Uniti (+11,1%) è in aumento su base annua. In netto calo le vendite verso paesi OPEC (-14,8%) e paesi ASEAN (-13,3%). Gli acquisti da Russia (-41,8%), India (-30,7%), Turchia (-16,1%), Stati Uniti (-15,8%) e Regno Unito (-15,4%) registrano flessioni tendenziali molto più ampie della media dell’import dai paesi extra Ue. Aumentano gli acquisti dai paesi OPEC (+6,3%). Per l’area extra Ue, a settembre, al netto del Regno Unito, si stima che l’export aumenti del 10,5% su base mensile e del 3,7% su base annua. L’import registra un lieve calo sul mese (-2,5%) e un’ampia flessione sull’anno (-12,2%). Il saldo commerciale è a +3.974 milioni (era +1.524 milioni a settembre 2019). L’export verso i paesi extra Ue segna un nuovo rialzo su base mensile, esteso a tutti i settori principali industriali, e torna a crescere su base annua per la prima volta da febbraio 2020. La dinamica positiva dell’export è influenzata da movimentazioni occasionali di elevato impatto (cantieristica navale) verso gli Stati Uniti, al netto delle quali si stima una crescita congiunturale meno ampia (+4,3%) e una lieve flessione tendenziale (-0,7%). L’import, invece, dopo gli aumenti dei tre mesi precedenti, è in calo congiunturale dovuto principalmente alla riduzione degli acquisti di beni intermedi (per 1,6%). La sua flessione tendenziale è ampia anche se in ridimensionamento. L’export include tutti i beni (nazionali o nazionalizzati, nuovi o usati) che, a titolo oneroso o gratuito (FOB, free on board, un prezzo che comprende i margini commerciali, le spese di trasporto e i diritti di esportazione), escono dal territorio del Paese. L’import, all’inverso, comprende tutti i beni (CIF – cost, insurance, freight ) che entrano nel territorio del Paese.

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