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Immagine del redattoreLuca Baj

Bioeconomia, in Italia vale 345 miliardi di euro

La bioeconomia in Italia occupa 2 milioni di persone e raggiunge 345 miliardi di fatturato. Dietro a Germania (414 miliardi) e Francia (359 miliardi) e prima della Spagna (237 miliardi), del Regno Unito (223 miliardi) e della Polonia (133 miliardi), il sistema che utilizza scarti per la produzione di beni e di energia, si rafforza dopo l’emergenza sanitaria. Dal Rapporto sulla bioeconomia curato da Intesa Sanpaolo e Assobiotec, si è resa più evidente la necessità di ripensare il modello di sviluppo economico in una logica di maggiore attenzione alla sostenibilità e al rispetto ambientale. Il valore della produzione della bioeconomia nel 2018 è cresciuto di oltre 7 miliardi rispetto al 2017 (+2,2%), grazie al contributo positivo della maggioranza dei settori considerati e in particolare dei comparti legati alla filiera agro-alimentare. L’Italia dell’agrifood, emerge sempre dal rapporto, si caratterizza per una maggiore biodiversità, garantita dall’elevata quota di superficie dedicata a bosco, e per una elevata quota di terreni dedicati all’agricoltura biologica. L’Italia, con quasi 2 milioni di ettari di terreni convertiti al biologico, ha un’estensione simile a Francia e Spagna e una percentuale maggiore di superficie agricola utilizzata (15,2%). Le prime regioni per bio sono nel Mezzogiorno: Sicilia, Calabria e Puglia, che hanno il 47% dei terreni e il 53% delle aziende convertite al biologico. Inoltre, la bioeconomia è uno dei settori chiave della regolamentazione introdotta dalla Commissione Europea per la finanza sostenibile.

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