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Immagine del redattoreLuca Baj

Export, il dato peggiore è a Nord-est con -6,8%

Nel primo trimestre 2020 diminuisce l’export, di più rispetto alla media nazionale è il Nord-est (-6,8%) e il Sud e Isole (-5,4%), di meno il Centro (-3,5%) e il Nord-ovest (-3,3%). Anche su base annua, l’export è in calo di più rispetto alla media nazionale nel Nord-est (-2,5%) e nel Nord-ovest (-2,2%), di meno per il Centro (-1,5%), mentre il Mezzogiorno aumenta le vendite (+1,1%), dovuto al calo del -1,3% per il Sud e della crescita del +7,5% per le Isole. Nei primi tre mesi del 2020, la flessione dell’export interessa oltre la metà delle regioni italiane, più ampia per Valle d’Aosta (-21,4%), Basilicata (-17,2%) e Marche (-9,5%). Invece, performance negativa della Lombardia (-3,0%). Le regioni più dinamiche all’export, rispetto al primo trimestre 2019, sono Molise (+57,0%), Liguria (+39,0%) e Sardegna (+12,2%). I settori in calo dalla Lombardia sono le vendite di macchinari e apparecchi, mentre da Emilia-Romagna, Piemonte e Veneto i metalli di base e prodotti in metallo. Per contro, l’aumento delle vendite di articoli farmaceutici, chimico-medicinali e botanici da Lombardia, Toscana, Veneto e Marche contrasta per 1,6% la flessione dell’export. Nel primo trimestre 2020, l’export è negativo per le vendite del Lazio verso gli Stati Uniti (-35,0%) e della Lombardia verso Germania (-8,2%), Francia (-7,0%) e Spagna (-7,8%). Nell’analisi provinciale dell’export, si segnalano le performance negative di Frosinone, Alessandria, Brescia, Reggio nell’Emilia, Bergamo e Pesaro e Urbino. Positive le performance di Genova, Arezzo e Roma.

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