Aziende agrituristiche, cresce il numero del 4,1% e sono 24.576
Nel 2019, le aziende agrituristiche sono 24.576 (+4,1%) e la crescita maggiore è nel Centro (+8,7%). Il 62,6% dei comuni italiani ha almeno un agriturismo, quota che supera il 97% in Toscana. Aumentano anche gli agrituristi di nazionalità italiana (+9,6%) e si consolidano le presenze estere (8,2 milioni). Tra gli agriturismi quelli multifunzionali, che offrono cioè almeno tre tipologie di attività, sono il 30,1%. Gli agriturismi rappresentano una specificità del tessuto produttivo italiano e caratterizzano l’economia agricola del Paese. Queste aziende contribuiscono in maniera rilevante allo sviluppo non solo del settore agricolo, ma più in generale del mondo rurale. Tra il 2007 e il 2019, infatti, il numero di strutture agrituristiche cresce del 38,7%, con un saldo attivo di 6.856 aziende agrituristiche. La crescita è trainata dagli agriturismi del Nord-ovest (+58%) e, a seguire, da quelli del Centro (+44,5%), delle Isole (+43,6%), del Sud (+31,7%) e del Nord-est (+25,8%). I comuni con almeno un agriturismo nel 2019 sono 4.958, pari al 62,6% del totale dei comuni italiani, nel 2011 erano il 58%. Nel Centro, l’84,8% dei comuni ospita almeno un agriturismo; seguono i comuni del Nord-est (77,9%), delle Isole (63,1%), del Sud (55,6%) e, per finire, quelli del Nord-ovest (52,4%). Rispetto al 2011, la crescita maggiore è nel Nord-est (+10,5%), seguito dalle Isole (7,8%), dal Centro (7,3%) e dal Sud (7,35). Il Nord-ovest è la sola area con una leggera flessione (-0,9%). Le regioni a maggior diffusione di comuni con almeno un agriturismo sono la Toscana (97,8%), l’Umbria (96,7%), le Marche (87,7%), Il Trentino-Alto Adige (83,2%) e l’Emilia-Romagna (82,3%). I comuni con almeno 100 agriturismi sono 9 (Grosseto, Cortona, Castelrotto, Manciano, Appiano sulla strada del vino, San Gimignano, Montepulciano, Montalcino, Caldaro sulla strada del vino) e si localizzano in Toscana e nel Trentino-Alto Adige. Nelle restanti aree, i comuni con il più alto numero di agriturismi sono Noto (71), Otranto (65) e Monzambano (28). La produzione economica delle aziende agrituristiche incide per il 2,6% sul totale dell’intero comparto agricolo. Il valore corrente della produzione agrituristica nel 2019 è di poco superiore a 1,5 miliardi di euro (+3,3% rispetto al 2018 e + 37% rispetto al 2007). Oltre il 77% del valore economico è generato degli agriturismi delle regioni del Centro e del Nord-est. Il valore medio della produzione per azienda è di poco superiore ai 61mila euro e varia tra gli 83mila euro delle aziende del Nord-est e i 21mila di quelle delle Isole. Gli arrivi nel 2019 superano i 3,7 milioni (+0,4 milioni rispetto allo scorso anno), di questi 1,9 milioni sono di nazionalità italiana. Il 72% degli agrituristi ha scelto le strutture del Centro e del Nord-est e, in particolare, della Toscana (23%) e della provincia autonoma di Bolzano (16%). Le presenze con soggiorno negli agriturismi sono poco più di 14 milioni (+4,5% rispetto al 2011 e +70% rispetto al 2007): di questi 8,2 milioni (58%) provengono dall’estero. La parola chiave è multifunzionalità, l’integrazione di attività di supporto e secondarie all’attività agricola, che contribuisce ai ricavi della produzione agricola. L’agriturismo, offre una quantità e varietà di servizi, infatti, si registra un consistente aumento degli agriturismi con attività di alloggio (+36,1%) e di quelli con attività di ristorazione (+43,4%). Crescono le aziende con attività di degustazione (+84,8%) e quelle che offrono un’ampia gamma di altre attività, comprendenti equitazione, escursionismo, osservazioni naturalistiche, trekking, mountain bike, corsi, sport e varie (29,4%).
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