Banche, puntare su aziende non inquinanti
L'88% dei decision makers degli istituti bancari affermano che dirottare i capitali dai soggetti che svolgono attività inquinanti per l'ambiente sia fondamentale per affrontare la crisi climatica, mentre il 90% di essi ritiene che un miglioramento significativo delle pratiche di rendicontazione dei rischi climatici da parte degli istituti finanziari potrebbe avere un notevole impatto sugli sforzi globali per ridurre i cambiamenti climatici. È quanto esprime il report dello studio legale internazionale DLA Piper per approfondire lo stato dell'informativa finanziaria sul rischio climatico.
Dall'indagine, in cui sono stati intervistati 700 senior bankers di Regno Unito, Francia, Germania, Italia e Paesi Bassi, emerge anche che il 92% dei decision maker è emerso il fatto che colpire le aziende con sanzioni, commissioni o con altre rilevanti misure di carattere economico sia il modo migliore per gestire i clienti il cui profilo di rischio climatico genera un'esposizione significativa per il relativo istituto finanziario. Più di quattro senior bankers su cinque (86%) affermano che il proprio istituto bancario sta pianificando nel 2022 di investire nel miglioramento dell'informativa finanziaria sul clima, alla luce dell'importanza che riveste la discussione in merito ai temi ESG per le società finanziarie. Tuttavia, rimangono alcuni ostacoli per le società finanziarie, attualmente frenate dalla mancanza di dati accurati e affidabili. Più di un terzo degli intervistati ha indicato che la qualità dei dati disponibili (36%), l'affidabilità dei dati provenienti da terzi (36%) e l'accessibilità ai dati dei clienti (34%) rappresentano i maggiori ostacoli per una migliore informativa finanziaria sul clima. "Le banche devono svolgere un ruolo cruciale nella lotta al cambiamento climatico - ha commentato Luciano Morello, Partner di DLA Piper e responsabile del dipartimento Finance, Projects & Restructuring in Italia - Aumentando i flussi finanziari verso iniziative a basse emissioni di carbonio e riducendo al contempo i flussi verso attività meno sostenibili, le banche potranno migliorare la velocità e l'efficacia degli interventi a favore del clima".
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