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Immagine del redattoreGiuseppe Politi

Cina, cosa ferma la sua economia

La difficoltà della Cina è oggettiva e la ripresa è difficile. Il settore immobiliare è in crisi, la domanda dall'estero è debole e frena anche le esportazioni. Anche l'ufficio nazionale di statistica ha comunicato che le basi per la ripresa non sono ancora solide e a maggio la produzione industriale è rallentata del 3,5%. In frenata anche le vendite al dettaglio, l'edilizia, mentre le banche concedendo poco credito. I prezzi delle case sono aumentati e la disoccupazione giovanile ha raggiunto il record del 20,8%. Il primo segnale importante è arrivato proprio il 15 giugno con il taglio da parte della banca centrale dei tre tassi ufficiali per contribuire a stimolare i prestiti. La Pboc è l'unica banca centrale al mondo che abbassa i tassi perché la Cina è uno dei rari casi al mondo che rischia la deflazione.

Secondo quanto riportato dal Wall Street Journal, il governo sta prendendo in considerazione l'emissione di buoni del tesoro per un valore di circa mille miliardi di yuan, pari a 140 miliardi di dollari, per aiutare a finanziare nuove infrastrutture, mentre si stanno prendendo in considerazione anche regole più flessibili per incoraggiare ad acquistare più di un'abitazione, nonostante negli ultimi anni è stato detto che le case servono per viverci, non per speculare.

Lo stesso premier Li Qiang, in una riunione del Consiglio di Stato, ha detto che il governo sta studiando un pacchetto di misure per promuovere una crescita economica sostenuta, prendendo atto che il rallentamento del commercio e degli investimenti globali influenzerà direttamente il processo di ripresa dell'economia del Paese.

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