Competenze digitali: richieste da due imprese su tre
Oggigiorno è quasi impossibile lavorare senza prima o poi trovarsi davanti a uno schermo. E così l'abilità nell'uso del PC diventa una delle principali skill richieste da parte di chi assume.
È questo che rivela uno studio dell'università di Padova, svolto dal 2017 al 2023, che rivela questo dato. I ricercatori hanno chiesto alle aziende con posizioni aperte quali competenze fossero richieste da essi per almeno due assunzioni su tre. È così emerso che la comunità imprenditoriale italiana richiede per due assunzioni su tre competenze digitali, il che rappresenta una grande novità e richiede da parte delle istituzioni scelte importanti.
Non solo c'è bisogno di modifiche riguardanti l'istruzione giovanile, ma sono necessari interventi di massa anche e soprattutto per gli over-50, generazione che, non essendo digital native, è più svantaggiata e si trova in una posizione di minore occupabilità all'interno del mercato italiano.
Un secondo dato interessante è derivato dal fatto che le differenze territoriali nord-sud, di cui si è parlato tanto, sono pressochè assenti nella richiesta da parte delle aziende di competenze digitali: un imprenditore di Milano e uno di Palermo hanno entrambi bisogno di assumere la stessa percentuale di persone già capaci ed esperte nel lavorare dietro ad uno schermo. Questo dimostra che le competenze digitali, peraltro uno degli obiettivi del Recovery Plan, sono ormai diventate, come afferma il docente Paolo Giubitta, "competenze nazionali". Come era stato fatto negli anno '60 per l'obbligatorietà della scuola media, scelta difficile ma lungimirante, oggi sarebbe molto utile intervenire sul tema della digitalizzazione a livello nazionale con una formazione obbligatoria per tutti, per avvicinare imprese e lavoratori e diminuire il numero di disoccupati.
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