Congiuntura flash, il rilevamento di maggio
Il rilevamento mensile “congiuntura flash” di Confindustria, pubblicato il 26 giugno, rileva che sono in aumento i segnali di indebolimento dell’economia italiana. Pesano l’inflazione, che sta calando lentamente, e gli alti tassi d’interesse, che stanno frenando consumi e investimento. L’inflazione ha visto un leggero calo, dal +8,2% annuo ad aprile al +7,6% annuo a maggio: ciò è avvenuto grazie al prezzo del gas, calato a 30 euro/mwh, anche se l’inflazione dei prezzi energetici e alimentari resta superiore all’11%. Altra importante questione riguarda i tassi d’interesse pagati dalle aziende sui prestiti. Essi a maggio sono saliti ancora al 4,52%, a fronte del 4,25% di aprile, a causa dei rialzi dei tassi d’interesse della BCE, giunti al 4%. Il costo del credito sempre più alto e il rialzo dei tassi d’interesse stanno frenando il credito bancario, che è in discesa dell’1,9% annuo. Il rendimento dei BTP, nonostante tutto ciò, è sceso al 3,98%, riducendo lo spread con i titoli tedeschi, in calo di 20 punti rispetto al mese precedente. L’export italiano, sia a marzo che ad aprile, è calato, del 1,7% e del 2%. Il trend positivo a base annuale resta forte per quanto riguarda i servizi ( + 17,3%), mentre la crescita dell’export di beni si è molto ridotta (+1,1%). La crescita forte per l’export di servizi è trainata dal settore turismo: Il turismo in Italia in aprile registra un +30,7% sul 2022, in termini di spesa dei viaggiatori stranieri, ed è ormai stabilmente sopra i livelli del 2019. Per quanto riguarda l’industria, in aprile si è accentuato il calo della produzione (-1,9%), quarta contrazione mensile consecutiva; viene colpita anche la manifattura (-2,1%), settore che finora aveva tenuto bene. Per maggio, segnali misti: il PMI manifatturiero è sceso ancor più in area di contrazione (45,9 da 46,8) e la fiducia delle imprese è di nuovo calata; l’RTT, invece, segnala un rimbalzo dopo il brutto dato di aprile. La produzione delle costruzioni, sottolinea ancora l’indagine, ha subito una forte flessione in aprile (-3,8%), dopo il +1,0% nel 1° trimestre. L'indicatore sui nuovi cantieri anticipa, comunque, un andamento stabile dell'attività del settore nel 2° trimestre e anche l'RTT segnala a maggio un rimbalzo del fatturato. Negli Stati Uniti si registra un brusco stop per le industrie. A maggio l’attività industriale americana ha subito una battuta d’arresto: la produzione è scesa di 0,2%, dopo quattro incrementi consecutivi, il PMI manifatturiero è tornato in area di contrazione (48,4 da 50,2), l’indice dei Direttori degli acquisti di Chicago è crollato (il calo più ampio dal 2020), l’ISM manifattura, già in area recessiva, è sceso di poco. A giugno, però, la fiducia dei consumatori americani è risalita, dopo la correzione al ribasso di maggio.
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