Entrate tributarie: nei primi 10 mesi dell’anno gettito pari a 337,3 miliardi
Nel periodo gennaio-ottobre 2020, le entrate tributarie erariali accertate in base al criterio della competenza giuridica ammontano a 337.368 milioni di euro, segnando una riduzione di 22.462 milioni di euro rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (-6,2%).
La variazione negativa riflette sia il peggioramento congiunturale sia le misure adottate dal Governo per fronteggiare l’emergenza sanitaria e, in particolare, quelle che hanno sospeso o hanno ridotto i versamenti di alcuni tributi per specifiche categorie di contribuenti.
Il risultato dei primi dieci mesi del 2020 rispetto all’analogo periodo dell’anno precedente, inoltre, presenta elementi di disomogeneità dovuti all’inclusione nei versamenti di quest’anno di quelli dei contribuenti ISA e “minimi o forfettari” che, nell’anno 2019, avevano versato a scadenze differite per effetto della proroga dei versamenti.
Per questa ragione il confronto tra i due periodi, in particolare per le imposte autoliquidate IRPEF, IRES e imposte sostitutive collegate all’autoliquidazione, risulta poco significativo.
Nel mese di ottobre le entrate tributarie hanno registrato una variazione negativa di 1.135 milioni di euro (-3,2%) determinata dalle imposte dirette che hanno evidenziato un andamento negativo di 779 milioni di euro (-4,2%) per effetto dei versamenti di Irpef e Ires derivanti dall’autotassazione, mentre le imposte indirette segnano una diminuzione di 356 milioni di euro (-2,2%).
IMPOSTE DIRETTE
Nel periodo gennaio-ottobre 2020, le imposte dirette ammontano a 194.355 milioni di euro, con un incremento di 1.344 milioni di euro (+0,7%) rispetto allo stesso periodo del 2019.
Il gettito IRPEF si è attestato a 151.498 milioni di euro con una diminuzione di 2.982 milione di euro (-1,9%). L’andamento delle ritenute sui redditi dei dipendenti del settore privato e sui redditi di lavoro antonomo mostra rispettivamente una flessione del 6,3% e del 6,7%, mentre le ritenute sui redditi dei dipendenti del settore pubblico registrano un incremento pari al 4,5%. I versamenti da autoliquidazione segnano una diminuzione del 5,8% determinata dalle disomogeneità temporali dei termini di pagamento
L’IRES registra un incremento di 1.507 milioni di euro (+8,4%).
Tra le altre imposte dirette vanno segnalati gli incrementi dell’imposta sostitutiva sui redditi da capitale e sulle plusvalenze (+1.093 milioni di euro) che riflettono le performance positive dei mercati finanziari nel corso del 2019 e dell’imposta sostitutiva sul valore dell’attivo dei fondi pensione (+1.129 milioni di euro), il cui incremento è determinato dai risultati positivi dei rendimenti medi ottenuti nel 2019 dalle diverse tipologie di forme pensionistiche complementari. L’imposta sostitutiva sui redditi nonché ritenute sugli interessi e altri redditi di capitale, invece, mostra un calo dell’1,8%.
IMPOSTE INDIRETTE
Le imposte indirette ammontano a 143.013 milioni di euro con una diminuzione di 23.806 milioni di euro (-14,3%). Il notevole calo è imputabile principalmente alla riduzione dell’IVA (-12.333 milioni di euro pari a -12,0%) e in particolare alla componente scambi interni (-9.020 milioni di euro pari a -9,9%), per effetto del rinvio dei versamenti dell’IVA. Il gettito dell’IVA sulle importazioni registra nel periodo un calo pari a -3.313 milioni di euro (-28,3%).
Tra le altre imposte indirette, registrano una diminuzione l’imposta sulle assicurazioni -22,7% e l’imposta di registro -20,2%, mentre l’imposta di bollo segna un incremento dell’1,8%.
L’accisa sui prodotti energetici, loro derivati e prodotti analoghi ha registrato una riduzione di 4.665 milioni di euro (-23,2%) per effetto dell’applicazione del decreto rilancio (art.130-131-132), con il quale sono state ridotte le percentuali degli acconti mensili all’80%. Analogamente hanno mostrato una diminuzione di gettito l’accisa sul gas naturale per combustione (-491 milioni di euro, -16,4%), l’accisa e imposta erariale sui gas incondensabili (-123 milioni di euro, -24,4%) e l’accisa sull'energia elettrica e addizionale (-51 milioni di euro, -2,2%).
ENTRATE DA GIOCHI
Le entrate relative ai “giochi” ammontano, nei primi 10 mesi 2020, a 8.361 milioni di euro (-4.502 milioni di euro, -35,0%).
ENTRATE DA ACCERTAMENTO E CONTROLLO
Il gettito delle entrate tributarie erariali derivanti da attività di accertamento e controllo si è attestato a 6.816 milioni (-3.029 milioni di euro, pari a -30,8%) di cui: 3.097 milioni di euro (-2.186 milioni di euro, -41,4%) sono affluiti dalle imposte dirette e 3.719 milioni di euro (-843 milioni di euro, -18,5%) dalle imposte indirette.
I dati risultano influenzati dal decreto “Cura Italia” che aveva già sospeso i termini di versamento delle entrate tributarie e extratributarie derivanti da cartelle di pagamento emesse dagli agenti della riscossione nel periodo dall’8 marzo al 31 maggio 2020, ulteriormente prorogati dal Decreto Rilancio fino al 31 agosto. Il recente D.L. n.104 ha prorogato, dal 31 agosto al 15 ottobre, il termine della sospensione della notifica di nuove cartelle e dell’invio degli atti della riscossione disponendo, inoltre, la sospensione dei pagamenti relativi a cartelle, avvisi di addebito e avvisi di accertamento esecutivi in scadenza dall’8 marzo: il pagamento dovrà essere effettuato entro il 30 novembre 2020. Da ultimo, il recente decreto legge n.129 dello scorso 20 ottobre ha differito al 31 dicembre 2020 il termine di sospensione del versamento di tutte le entrate derivanti da cartelle di pagamento, avvisi di addebito e avvisi di accertamento affidati all’agente della riscossione.
Sul sito del Dipartimento delle Finanze è disponibile il Bollettino delle entrate tributarie del periodo gennaio-ottobre 2020, corredato dalle appendici statistiche e la relativa Nota tecnica che illustra in sintesi i principali contenuti del documento.
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