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Immagine del redattoreGiuseppe Politi

FMI, taglio stime di crescita per l'inflazione


L'economia statunitense frenerà oltre le previsioni, appesantita dalla stretta monetaria avviata dalla Federal Reserve per contrastare l'inflazione. Secondo il Fondo, il PIL statunitense dopo il +5,7% registrato nel 2021 si espanderà solo del 2,3% quest'anno contro il +2,9% atteso a giugno. Poi rallenterà all'1% nel 2023 a fronte del +1,7% previsto in precedenza. "Gli Stati Uniti hanno recuperato rapidamente dallo choc della pandemia", spiega l'FMI, Ma la rapida ripresa della domanda, unita alle strozzature della catena di approvvigionamento, si è tradotta in una "significativa accelerazione dell'inflazione". Gli Stati Uniti dovrebbero evitare leggermente la recessione anche se i possibili rischi sono "significativi". L'inflazione è stimata al 6,6% quest'anno per poi scendere all'1,9% il prossimo. L'economia, spiega l'istituzione, è attesa rallentare, a causa della stretta monetaria della Fed e della fine dei programmi di assistenza messi a punto durante il Covid, riportando l'inflazione PCE core all'obiettivo del 2% fissato dalla Fed entro la fine del 2023. Se l'inflazione si dovesse mostrare più persistente delle attese, la Fed dovrà operare una stretta monetaria più forte, che rallenterà ulteriormente l'economia e provocherà "una maggiore disoccupazione".

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