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Immagine del redattoreLuca Baj

Governo: scenario peggiore nero su bianco

Sulla nota di aggiornamento al Documento di economia e finanza, nello specifico a pagina 9, per la prima volta è stata messa nero su bianco la fotografia di cosa potrebbe succedere all’economia italiana qualora ci fosse di nuovo un boom dei ricoveri ospedalieri. Secondo quanto scritto, lo scenario peggiore sarebbe una caduta del Pil a -10,5%. “Nello scenario di rischio - si legge - a differenza di quanto ipotizzato nello scenario tendenziale, la ripresa dei contagi osservata a partire da agosto si aggraverebbe sensibilmente nei mesi finali del 2020, portando anche al raggiungimento di livelli-guardia in termini di ricoveri ospedalieri. Ciò indurrebbe il governo a reintrodurre chiusure selettive di alcuni settori e misure di distanziamento sociale. Dopo il rimbalzo del periodo estivo, il PIL subirebbe una nuova caduta nel quarto trimestre”. E’ palese il timore di una forte ricaduta pandemica e dell’attivazione di conseguenza di tutte le misure restrittive. Questo porterebbe ad una ricaduta pesantissima dell’economia italiana che si troverebbe a pagarne un conto salatissimo. Un altro passaggio della bozza del documento dice che “la probabilità” di un’ondata di contagi così forte da richiedere nuovamente il ricorso al lockdown generalizzato “appare oggi minore”, ma non viene esclusa. In questo caso però l’allarme scatterà qualora “la ripresa dei contagi osservata a partire da agosto si aggraverebbe sensibilmente nei mesi finali del 2020, portando anche al raggiungimento di livelli di guardia in termini di ricoveri ospedalieri”. In questo caso, come si diceva, scatterebbero le chiusure selettive di alcuni settori e misure di distanziamento sociale. Cosa accadrebbe all’economia è indicato subito dopo. Innanzitutto la soglia psicologica del crollo del Pil a due cifre (lo scenario base lo colloca a -9% per quest’anno) verrebbe travolta: il prodotto interno lordo precipiterebbe infatti a -10,5 per cento. E il rimbalzo del prossimo anno, fissato a +6%, si ridurrebbe a un misero 1,8 per cento. Il sentiero di recupero, e questo lo scrive sempre il Governo, sarebbe “parziale e ritardato”. Come già anticipato il Pil cadrebbe a -10,5%, qualora si attuassero tutte le misure restrittive già prese nel corso dell’anno. Così facendo, il Pil continuerebbe a scendere, anche se la discesa avverrebbe in misura “nettamente inferiore” rispetto alla prima metà di quest’anno. Ma andrebbe sempre giù.

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