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Daniel Piscitelli

Identificazione dei paesi terzi rilevanti

’Italia ai sensi della raccomandazione ESRB/2015/1 del Comitato europeo per il rischio sistemico (European Systemic Risk Board, ESRB)


Nel dicembre 2015 il Comitato europeo per il rischio sistemico (European Systemic Risk Board, ESRB) ha emanato una raccomandazione (ESRB/2015/1) per favorire l’uniformità delle decisioni dei singoli Stati membri relative al coefficiente della riserva di capitale anticiclica (countercyclical capital buffer, CCyB) da applicare alle esposizioni verso residenti in paesi che non fanno parte dello Spazio economico europeo (paesi terzi)1 . La raccomandazione prevede che le autorità nazionali designate per le politiche macroprudenziali identifichino annualmente i paesi terzi verso cui i sistemi bancari nazionali hanno esposizioni rilevanti e adottino misure per il controllo dei rischi per la stabilità finanziaria nazionale derivanti da una crescita eccessiva del credito in tali paesi.


La Banca d’Italia, sulla base dei dati al 31 dicembre 2022, ha identificato come paesi terzi rilevanti quest’anno per il sistema bancario italiano la Russia, gli Stati Uniti, la Svizzera e il Regno Unito. Questi paesi sono identificati come rilevanti anche per l’intero Spazio economico europeo e sono quindi sottoposti all’attività di sorveglianza da parte dell’ESRB peri rischi derivanti da una crescita eccessiva del credito.


L’identificazione dei quattro paesi è stata effettuata seguendo i criteri riportati nella decisione ESRB/2015/3. La valutazione ha riguardato tutti i paesi verso cui le banche italiane hanno esposizioni e ha preso in considerazione tre indicatori, riferiti alle quote delle esposizioni originarie (ossia le esposizioni non ponderate per il rischio), delle esposizioni ponderate per il rischio e delle esposizioni in default verso ciascun paese sul totale delle corrispondenti esposizioni del sistema bancario italiano. Sono stati identificati come rilevanti quei paesi per i quali almeno uno dei tre indicatori era pari o superiore all’1 per cento in ciascuno dei precedenti due e nella media dei precedenti otto trimestri.


Con riferimento alla Russia, si fa presente che dal momento dell’invasione dell’Ucraina la Banca d’Italia segue costantemente l’evoluzione dei rischi per la stabilità finanziaria (anche diversi da quelli connessi con una crescita eccessiva del credito nei paesi terzi) derivanti dalle esposizioni degli intermediari italiani verso i paesi coinvolti nel conflitto (cfr. Rapporto sulla stabilità finanziaria, 1, 2022).


Roma, 30 giugno 2023

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