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Immagine del redattoreLuca Brivio

Inflazione: UE vs USA

Aggiornamento: 12 set 2023


Negli ultimi mesi il mercato americano ha visto abbassarsi tutti gli indici inflazionistici; in particolare l'indice generale si trova al 3%, mentre il core inflation index, che esclude cibo ed energia, è al 4,8%. In Unione Europea, invece, i tassi di inflazione sono ancora alti: 6,4% l'indice generico, 6,19% l'indice core. Perchè questi numeri?

L'europa importa la maggior parte delle proprie materie prime, e sono queste ad aver scatenato l'inizio dell'inflazione, dopo lo scoppio della guerra in Ucraina. In una prima fase, i prezzi dell'energia hanno visto l'inflazione nel 2022 toccare massimi del 42%; poi c'è stato un rapido innalzamento dell'inflazione sul cibo, che ha visto i massimi superare il 19%. Inoltre, secondo le ultime dichiarazioni della presidente von Der Leyen, sono state le aziende ad alzare i prezzi e a mantenerli alti, aumentando i propri margini di profitto, consce del fatto che i consumatori, in mezzo allo shock generale, non sarebbero stati in grado di rendersi conto dell'inganno subito. Questo aumento dei prezzi all'offerta ha contribuito per i 2/3 dell'inflazione, contro 1/3 delle materie prime.

Ma questa prima fase è ormai verso la conclusione.

Ora si sta aprendo una seconda fase, causata dall'aumento degli stipendi chiesto dai lavoratori in risposta all'inflazione; la BCE prevede che gli stipendi aumenteranno del 14% entro il 2025, e faranno aumentare anche la domanda delle famiglie che potrebbe scatenare nuova inflazione, e il ciclo riprenderebbe da capo. Per fermare in partenza questo potenziale circolo vizioso, la BCE continuerà probabilmente ad alzare i tassi anche nei prossimi mesi.

Negli USA invece l'inflazione, che è arrivata prima che in Europa, ha avuto cause molto più complesse, e diversi economisti hanno diverse opinioni. A differenza dell'UE, tuttavia, è da escludere il puro aumento dei prezzi dei beni importati: infatti sia per i prodotti agricoli sia che per l'energia gli USA sono indipendenti e non sono toccati dalle condizioni del mercato di beni come grano o gas, su cui la guerra in Ucraina ha pesato.

Le cause dell'aumento dei prezzi potrebbero essere invece:

  1. Emissioni del dollaro. La FED, a differenza della BCE, ha scelto di fronteggiare la crisi causata dalla pandemia con una forte emissione di liquidità all'interno del mercato finanziario per limitare le perdite. Purtroppo ciò potrebbe aver generato una diminuizione del valore del dollaro che ha aumentato i prezzi,

  2. Crisi della supply chain. La pandemia ha costretto i governi di tutto il mondo a limitare trasporti di cose e persone. Purtroppo ciò ha influito sulle catene di produzione ormai sparse in tutto il mondo, bloccando prodotti nei porti, e causando problemi di lungo termine che hanno provocato l'aumento dei prezzi per il consumatored

  3. Greedflation: Soprattutto per quanto riguarda il mondo Retail (supermercati), il mercato americano è quasi del tutto monopolizzato da poche compagnie. Alcuni politici democratici hanno accusato queste aziende di aver alzato i propri margini di profitto mascherando l'aumento dei prezzi con l'inflazione.

Concludendo, possiamo affermare che:

  • l'UE ha visto un periodo di inflazione più intenso che non è ancora terminato, alimentato prima dall'esplosione di prezzi di prodotti agricoli, petroliferi e gas, poi dall'aumento dei margini di profitto delle aziende e infine dall'aumento degli stipendi.

  • Gli USA hanno visto un periodo di inflazione più prolungato, ormai agli sgoccioli, alimentato dalle misure economico - finanziarie conseguenti alla pandemia, dai problemi dei processi produttivi legati allo stop dei commerci e dall'aumento dei margini di profitto dell'azienda.

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