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Immagine del redattoreLuca Baj

KraneShare lancia il primo ETF in Europa con esposizione esclusiva al futuro "Nasdaq cinese"

KraneShares, asset manager con focus sul mercato cinese, continua la sofisticazione dell'offerta equity sulle A-shares della Cina continentale. Dopo l'inserimento delle stesse azioni onshore cinesi (Shanghai e Shenzhen) nei più blasonati indici che contemplano l'esposizione ai mercati emergenti e la nascita di una vasta gamma di prodotti ad esse dedicati, anche l'esposizione specificatamente settoriale, in particolar modo al comparto tecnologico, protagonista negli ultimi 10 anni, smette di essere un'esclusiva dei mercati sviluppati. Cina e Asia, per molti, sono da oltre un decennio sinonimi di mercato tecnologico, tanto che risulta difficile approcciare l'investimento in queste aree geografiche senza considerare le big tech locali. Se infatti alcuni colossi cinesi, nonostante le mille vicessitudini che li riguardano, erano e rimangono oggi tra le realtà a maggior potenziale in assoluto, per chi non intendesse assumere posizioni in singoli titoli, ma anzi, volesse prendere posizione sul futuro sviluppo del mercato tecnologico cinese (i risultati dell'indice Nasdaq negli anni non hanno bisogno di essere riportate in questa sede), in modo diversificato e senza limitarsi a specifici temi (che comunque riguardano il mondo tech), le esposizioni settoriali sono però ancora estremamente difficili da trovare. Dalla collaborazione tra ICBC Credit Suisse Asset Management (e di Commercial Bank of China) e KraneShares ETF nasce quindi il nuovo KraneShares ICBCCS SSE Star Market 50 Index UCITS ETF, che sbarca Londra nella sua versione a capitalizzazione dei proventi promettendo esposizione alle realtà di maggiore prospettiva nel campo dalle scienza e dell'innovazione tra quelle ricomprese nell'SSE STAR 50 Index, da molti già ridefinito “il Nasdaq cinese”. Lo Star MARKET, segmento del listino di Shanghai primariamente rivolto al settore tech, ha tra i suoi obbiettivi premettere la quotazione (facilitata) dunque il finanziamento di quelle che sono oggi identificate come le stelle nascenti nel panorama A shares (per intenderci, si tratta del listino sul quale avrebbe dovuto quotarsi Ant group) Il SSE Science and Technology Innovation Board 50 Index , benchmark sottostante al nuovo ETF, punta a pesare le posizioni sui titoli secondo capitalizzazione ma prevedendo un cap al 10% per singola esposizione e un peso massimo aggregato per i 5 asset più rilevanti fissato al 40%. Dal punto di vista settoriale, il risultato di questa allocazione porta l'IT al 60% del portafoglio, con la parte restante divisa tra settore healthcare (15%), industrials (12%) e telecom (5.8%). Oltre il 50% degli investimenti confluiti in Ashares nel corso del 2020 sono confluiti verso le aziende del segmento STAR 50, che, nonostante i pesanti ritracciamenti dei listini asiatici e soprattutto cinesi osservati negli ultimi mesi. Sul listino di Londra, il nuovo ETF richiede oggi una commissione annuale onnicomprensiva pari allo 0.89%.

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