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Immagine del redattoreLuca Baj

L’uomo nuovo tra mondo digitale e neuroscienza

La differenza tra mente e cervello, il ruolo della memoria nell’interfacciarsi con il mondo e le sfide del metaverso. Mondo digitale e neuroscienza stanno ripensando l’uomo, la scienza e l’economia: il filosofo Luciano Floridi (Università di Oxford e Università di Bologna) e la neuroscienziata cognitiva Kia Nobre (Università di Oxford) hanno espresso il loro pensiero su questi temi nell’incontro di questo pomeriggio in Sala Depero.

Entrambi professori di fama mondiale, sono stati presentati dalla giornalista di Rai1 Barbara Carfagna che li ha elogiati come “futuri candidati al premio Nobel”. La giornalista ha introdotto gli argomenti lasciando libero campo a Nobre e Floridi, compagni nella vita, di dialogare.

La differenza tra mente e cervello ha reso subito interessante lo scambio tra la neuroscienziata e il filosofo. “È una questione che esiste dall’origine dell’umanità ma ancora oggi non abbiamo trovato la risposta giusta - ha detto Nobre - Il cervello ci ha permesso di creare un’interfaccia tra organismo e mondo esterno, tra noi stessi e la realtà che ci circonda. La mente rimane invece uno dei grandi misteri dell’universo, ma possiamo dire che è un insieme di esperienze soggettive che seguono le funzioni del cervello”. “Almeno il cervello sappiamo dove si trova - ha detto Floridi - L’impressione è che la mente non sia qualcosa, ma sia quello che fa il cervello”.

Si è passati poi a parlare della memoria e del ruolo che ha nel nostro interfacciarsi con il mondo. “La memoria serve a guidarci e ad avere prospettive per il futuro, è responsabile della raccolta delle informazioni che stanno intorno a noi” ha spiegato Nobre, mentre per Floridi “la memoria umana crea la nostra identità” e va gestita generando più consapevolezza nella gestione dell’informazione. “Diventa cruciale capire che c’è stato un passaggio epocale dalla cultura della registrazione (all’epoca dei papiri e delle pergamene) in cui si doveva fare uno sforzo per capire cosa tenere alla cultura della cancellazione che c’è oggi, in cui la memoria è limitata e bisogna scegliere cosa buttare”.

In conclusione si è parlato di metaverso, una sorta di realtà virtuale condivisa tramite internet che ambisce a costruire un'altra dimensione che influenzi il mondo reale.

“Può offrire tante opportunità così come pericoli - ha detto Nobre - gli aspetti positivi non mancano, esso potrebbe permettere ad alcune persone con problemi di tornare ad avere una vita sociale normale. Ma il cervello rimane un’interfaccia decisamente migliore”. “Quando il metaverso scimmiotta la realtà fa il suo peggio - ha concluso Floridi - Serve a fare cose diverse dal mondo reale, è un futuro fantastico tutto da scoprire”.


 

fonte: ufficio stampa festival

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