La Lombardia negli indicatori Bes
Aggiornamento: 7 nov 2023
Le province lombarde hanno livelli di benessere relativo tra i più elevati in Italia. Classificando le province italiane in 5 classi di benessere relativo (bassa, medio-bassa, media, medioalta e alta), nell’ultimo anno di riferimento dei dati (2020-2022) il 28,1 per cento delle misure disponibili colloca le province lombarde nella classe alta, il 54,1 per cento le assegna alle classi medio-alta e alta (la media delle province del Nord-ovest è rispettivamente 24,0 e 50,1 per cento). I segnali di svantaggio sono meno frequenti. Il 29 per cento circa delle misure si concentra nella coda della distribuzione, ovvero nelle due classi di benessere relativo più basse (la media delle province del Nord-ovest è 28,2 per cento). Nell’ultimo anno le province di Milano e di Monza e della Brianza si collocano nelle classi di benessere alta e medio alta per più dei due terzi degli indicatori. Nel dominio Lavoro e conciliazione dei tempi di vita nessuna provincia lombarda si trova nella coda della distribuzione nazionale. Il 56,3 per cento delle misure provinciali è nella classe di benessere relativo alta, il 42,3 per cento nella medio-alta. Le province di Cremona e Pavia sono le più svantaggiate, poiché si collocano meno frequentemente su livelli di benessere relativo alto e medio alto e più frequentemente nelle classi bassa e medio bassa. La provincia di Lodi presenta la più alta percentuale di indicatori nelle due classi di coda (36,1 per cento). Nel dominio Ambiente il 24,3 per cento delle misure colloca le province lombarde nella classe bassa. I maggiori squilibri si osservano nel profilo della provincia di Bergamo, caratterizzato da alte percentuali di indicatori nelle due classi estreme. Nei domini Salute, Sicurezza e Qualità dei servizi per diversi indicatori si evidenziano ampi divari tra la provincia con i risultati migliori e quella con i risultati peggiori. Invece, la distanza tra le province lombarde è minima per tutti gli indicatori dei domini Lavoro e conciliazione dei tempi di vita. La Lombardia si colloca tra le regioni europee con i risultati migliori per quattro dei nove indicatori BesT disponibili per il confronto: • Speranza di vita alla nascita e Mortalità infantile nel dominio Salute (14°e 47°posto
su 234 regioni); • Partecipazione elettorale nel dominio Politica e istituzioni (36° posto su 226 regioni); • Propensione alla brevettazione nel dominio Innovazione, ricerca e creatività (38°posto su 189). Tutti i restanti indicatori, nei domini Istruzione e formazione, Lavoro e conciliazione dei tempi di vita e Ambiente, sono su livelli più bassi della media Ue. Le distanze sono più contenute per la partecipazione alla formazione continua e per la quantità di rifiuti urbani prodotti per abitante, che nel 2022 collocano la Lombardia non distante dalla metà della graduatoria delle regioni europee. Il territorio lombardo al 1 gennaio 2023, comprende 1.504 Comuni, 11 Province e una Città metropolitana. Il 47,0 per cento della popolazione vive in piccole città e sobborghi e il 42,7 per cento in città. Nelle aree interne, distanti dai centri di offerta di servizi essenziali, risiede il 10,9 per cento (22,7 per cento la media-Italia). Al 1 gennaio 2023 la popolazione regionale supera i 9,9 milioni di abitanti e rappresenta il 16,9 per cento della popolazione italiana. La dinamica demografica resta moderatamente negativa (-0,8 per cento dal 1° gennaio 2020; -1,3 per cento la variazione a livello nazionale). L’economia regionale mostra una vocazione industriale nel settore manifatturiero: gli occupati nell'industria in senso stretto sono il 20,4 per cento (16,9 per cento la media nazionale). Il valore aggiunto complessivo generato nel 2020 è di 337.245 milioni di euro correnti (circa 33.700 euro per abitante), il 22,5 per cento del valore aggiunto nazionale.
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