Lavoro e Futuro, all'insegna della Creatività Digitale
Secondo studi recenti almeno la metà delle persone che nascono oggi farà poi da adulto un lavoro che ancora non esiste. Il digitale è e sarà sempre più l’infrastruttura portante delle attività produttive, ma serve e servirà anche una maggiore creatività. Ma cosa si intende per Creatività Digitale, la nuova frontiera del lavoro? Dall’offerta formativa nazionale e internazionale agli sbocchi nell’industria culturale e 4.0, per comprendere al meglio e in anticipo l’evoluzione del mercato del lavoro. Creare e modificare nuovi contenuti digitali, integrando ed elaborando anche conoscenze pregresse. Immaginare un ponte dove convivono su una solida base tecnologica due sfere complementari: l’ispirazione e la razionalità dettata dalla logica e da sistemi intelligenti. È questo il nuovo orizzonte della Creatività digitale, un concetto che è destinato ad occupare sempre di più la scena, anche in ambito lavorativo e professionale. Il digitale, infondo, ci pone nella condizione di poter essere estremamente creativi, più di quanto non lo siamo mai stati; se non altro, grazie alle sterminate modalità di accesso garantite da applicazioni e strumenti pensati proprio per dare sfogo alla nostra vena inventiva. I tool a nostra disposizione ci consentono di sperimentare, di tentare strade nuove, di metterci alla prova e di scoprire, spesso con sorpresa, di essere più creativi di quanto pensassimo. Cultura e creatività, insieme, saranno i fattori fondamentali per generare una crescita economica superiore alla media, per creare occupazione dei giovani in particolare, per rafforzare, allo stesso tempo, la coesione sociale, e persino l’identità ed i valori unificanti. Ed è proprio la creatività digitale uno dei perni che caratterizzano l’impegno per la costruzione dell' industria 4.0, un obiettivo che coinvolge attori istituzionali, centri di ricerca, università, hub innovativi, per ridisegnare lo sviluppo del futuro prossimo. In particolare, con il concetto di Creatività Digitale si intende generalmente la capacità, da parte di singoli, gruppi o istituzioni, di dar vita a opere, oggetti, situazioni, sistemi, che siano contemporaneamente dotati di un alto grado di originalità, nonché capaci di sovvertire le attese emozionali e gli schemi interpretativi, e digitali, ovvero basati sull’impiego dei nuovi strumenti e linguaggi introdotti nelle nostre strutture mentali, culturali, sociali e produttive dall’applicazione delle ICT nei media e nella vita di ogni giorno. I punti cruciali di questo ambito si possono riassumere con cinque concetti: 1) la multimedialità, ovvero la possibilità cioè di ibridare e fondere linguaggi espressivi e formali che nel mondo pre-digitale venivano tenuti accuratamente distinti; 2) l’immersività, ovvero la caratteristica per cui lo spettatore/lettore è in grado di “entrare” nel testo spettacolare per moltiplicare il proprio punto di vista; 3) l’interattività: caratteristica connessa con la precedente immersività, ma che mette in evidenza soprattutto il carattere attivo dell’utente, il quale è in grado di “mettere le mani” sul testo artistico per guidarne l’andamento; 4) il paradigma mobile-locative: la digitalizzazione cioè degli spazi fisici, i quali grazie alla diffusione della sensoristica e dell’IoT diventano veri e propri spazi testuali e territori di sperimentazione narrativa; 5) l’Intelligenza Artificiale per la gestione dei Big Data: un ambito apparentemente riservato alle applicazioni scientifiche, ma che in realtà si sta aprendo a sperimentazioni artistiche. Su questo intreccio, dunque, si reggeranno le sfide dei prossimi anni. Se l’intero ecosistema creativo è riconosciuto come l'asset intangibile più competitivo su cui costruire il futuro dell’Italia, dotata di un potenziale storicamente avanzato in campi che rispondono a settori che vanno dalla manifattura al turismo, dalla ricerca e alla formazione, per tutti i suoi territori, d’altro canto serviranno innovazioni profonde dei comportamenti individuali e collettivi oltre che nella produzione e nella pubblica amministrazione. Una caratteristica intrinseca al nuovo mondo delle professioni, legata alla mobilità del nuovo mercato del lavoro, rende inoltre necessaria una gestione collegiale e di condivisione delle dinamiche creative: in una dimensione di networking in cui l’apporto creativo dei singoli o dei gruppi, anche esterni, si rivela determinante. Proprio per questa ragione, un approccio sincretico tra la sfera creativa e quella digitale rappresenta una delle chiavi per accedere allo sviluppo di un sistema economico completamente rinnovato.
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